Le prestazioni Inps erogate nel corso del mese di marzo hanno importi più bassi rispetto ai mesi precedenti.
Succede per prestazioni come l’Assegno di Inclusione ma anche per l’Assegno Unico e Universale per i figli a carico.
Il motivo lo spiega lo stesso Istituto previdenziale con un post veicolato via social.
ISEE 2024 più alto abbassa le prestazioni INPS da marzo
Tutto è da ricondurre all’ISEE, spiega Inps. A partire dal mese di marzo 2024 per il calcolo delle diverse prestazioni sociali viene preso a riferimento l’ISEE 2024.
Cessa quindi il periodo di “tolleranza” che va dal 1° gennaio a fine febbraio, durante il quale si continua a considerare il vecchio ISEE per consentire alle famiglie italiane di richiedere una nuova DSU.
Ecco il post dell’INPS:
ISEE non rinnovato: cosa succede a marzo ai percettori di Assegno Unico e Assegno di Inclusione?
Chi non ha provveduto a rinnovare l’ISEE può incorrere in ritardi dei pagamenti, alla sospensione e col tempo anche alla decadenza.
Pensiamo al caso dell’Assegno unico. Le erogazioni di gennaio e febbraio 2024 sono state fatte sulla base del vecchio ISEE. Per procedere all’erogazione dell’importo corretto, quello “misurato” sull’ISEE familiare del 2024, occorre richiedere l’indicatore aggiornato. Diversamente Inps a marzo eroga l’importo minimo di 57 euro.
Situazione molto simile si verifica per l’Assegno di Inclusione. Le indicazioni Inps al riguardo risalgono a dicembre 2023, quando con la circolare n. 105 l’istituto ha chiarito:
“l’articolo 3, comma 3, del D.M. n. 154/2023 stabilisce che, in sede di prima applicazione, per le domande presentate fino al mese di febbraio 2024, in assenza di un ISEE in corso di validità, la verifica dei requisiti ai fini della erogazione nei mesi di gennaio e febbraio 2024, ove ricorrano le condizioni, è realizzata sulla base dell’ISEE vigente al 31 dicembre 2023, mentre per l’erogazione del beneficio nei mesi successivi è necessario avere un ISEE in corso di validità”.
Insomma, per continuare a ricevere l’Assegno di Inclusione da marzo 2024 in poi – in costanza di tutti i requisiti – occorre che il nucleo familiare aggiorni l’ISEE. Diversamente, da marzo scatta la sospensione.