Bonus turismo, ci sarà anche nel 2024. Anche quest’anno, quindi, i lavoratori del settore Horeca (hotellerie, restaurant e cafè) potranno contare su un aumento in busta paga se lavoreranno in particolari ore e giorni della settimana.
A far aumentare la busta paga sarà un trattamento integrativo speciale, voluto dal Governo Meloni con il decreto Lavoro e poi rinnovato nel 2024 con alcune novità.
Vediamole.
Bonus Turismo, le condizioni per averlo
Per beneficiare del bonus nel 2024, le condizioni sono all’incirca le stesse vigenti l’anno passato.
L’anno scorso hanno beneficiato del bonus i lavoratori del turismo (compresi quelli degli stabilimenti termali) che nel periodo compreso tra il 1° giugno e il 21 settembre hanno lavorato di notte o hanno fatto straordinari nei giorni festivi. È quanto previsto dall’articolo 39-bis del Decreto Lavoro 2023.
Il bonus, detto trattamento integrativo speciale, altro non è che uno sgravio del 15% calcolato, come detto, sulle ore lavorate di notte (ossia di almeno sette ore consecutive comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le 5 del mattino) o sulle ore extra lavorate di domenica e negli altri giorni festivi (es. Santo Patrono, il 2 giugno, Ferragosto).
Il trattamento integrativo speciale ha interessato tutti i lavoratori del settore il cui reddito conseguito nel 2022 non ha superato i 40.000 euro. Potevano farne richiesta tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, anche titolari di contratto a tempo determinato, compresa la tipologia del part-time, di contratto di somministrazione, apprendistato professionalizzante o di tipo intermittente.
Trattamento integrativo speciale 2024, quali lavoratori?
Le condizioni per avere il trattamento integrativo speciale nel 2024 sono rimaste più o meno le stesse. Lo sgravio rimane del 15% e la soglia di reddito per accedervi è sempre fissata a 40.000 euro.
Cambia però il periodo da prendere a riferimento: la legge di Bilancio 2024, infatti, parla di uno sgravio calcolato sulle ore di straordinario fatto nei giorni festivi e sulle ore lavorate di notte nel periodo tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2024.
Modifiche interessano anche la platea dei beneficiari, che quest’anno sarà più estesa. Il decreto Lavoro 2023, infatti si era limitato a indicare i lavoratori del settore turistico, ricettivo e termale. L’articolo 1, commi 21-25, della legge di Bilancio 2024, invece, ha aggiunto l’ulteriore specifica “ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, di cui all’articolo 5 della legge 25 agosto 1991, n. 287, e ai lavoratori del comparto del turismo, ivi inclusi gli stabilimenti termali“.
Pertanto, oltre ai lavoratori delle strutture alberghiere e degli stabilimenti termali, potranno richiedere il bonus anche i lavoratori degli esercizi:
- di ristorazione, per la somministrazione di pasti e di bevande, comprese quelle aventi un contenuto alcoolico superiore al 21% del volume, e di latte (ristoranti, trattorie, tavole calde, pizzerie, birrerie ed esercizi similari);
- per la somministrazione di bevande, comprese quelle alcooliche di qualsiasi gradazione, nonché di latte, di dolciumi, compresi i generi di pasticceria e gelateria, e di prodotti di gastronomia (bar, caffè, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari);
- in cui la somministrazione di alimenti e di bevande viene effettuata congiuntamente ad attività di trattenimento e svago, in sale da ballo, sale da gioco, locali notturni, stabilimenti balneari ed esercizi similari;
- nei quali è esclusa la somministrazione di bevande alcooliche di qualsiasi gradazione.
Di quanto aumenta la busta paga col bonus turismo?
Ricapitolando, quindi, lo sgravio del 15% spetta ai lavoratori del settore Horeca con reddito fino a 40 mila euro. È calcolato sulla retribuzione lorda corrisposta per il lavoro straordinario prestato nei giorni festivi e/o per il lavoro notturno reso nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2024.
Ma più o meno quanto arriva in più in busta paga? Facciamo degli esempi, riportando le tabelle contenute nel report di approfondimento della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.
Per quanto riguarda il lavoro notturno, facciamo l’esempio di un dipendente che ha lavorato nel corso di un mese 30 ore durante il periodo notturno con la maggiorazione del 25%. In questo caso, spetteranno 47,84 euro di trattamento integrativo speciale, come si vede dalla tabella:
Se alle stesse condizioni le ore lavorate di notte fossero 15, spetterebbe un trattamento integrativo speciale pari a 23,92 euro. Infine, se le ore lavorate di notte scendessero a 5, il trattamento integrativo non supererebbe gli 8 euro.
Passiamo ora ai dipendenti che fanno delle ore di straordinario nei giorni festivi. Il dipendente che nel corso di un mese ha fatto 30 ore di straordinario festivo con la maggiorazione del 30%, godrà di un trattamento integrativo speciale pari a 49,75 euro.
Alle stesse condizioni, se avesse fatto 15 ore di straordinario in giorni festivi avrebbe diritto a un trattamento integrativo speciale pari a 24,87 euro. Gli spetterebbero poco più di 8 euro, invece, con 5 ore di straordinario festivo.