Pensioni di aprile, 4 trattenute abbassano gli importi in accredito

Pensioni

Le trattenute sulle pensioni sono le operazioni più temute dai titolari dei trattamenti Inps, perchè hanno la capacità di abbassare vertiginosamente gli importi in accredito.

E così accadrà nel mese di aprile. Ad annunciarlo è lo stesso Inps in una nota diffusa il 20 marzo 2024. Allora vediamo quali sono queste trattenute, già in parte annunciate in un altro comunicato di inizio anno.

Cedolino Pensione visibile: è possibile scoprire tutti gli importi

Per scoprire importi e novità attese per aprile i pensionati possono accedere al servizio online sul sito Inps già da qualche giorno. L’accredito è previsto per il 2 aprile. Il Cedolino è il documento di trasparenza che consente ai titolari di verificare l’importo spettante al netto delle singole trattenute fiscali.

E sono proprio le trattenute fiscali a variare periodicamente, nonostante le riforme fiscali varate dal Governo Meloni che hanno cambiato davvero poco l’impostazione di fondo. I pensionati infatti continuano ad essere esclusi:

  • dal Bonus 100 euro (ex Bonus Renzi maggiorato di 20 euro), trattamento integrativo, che spetta sui redditi da lavoro e assimilati (NASpI, Ds Agricola, Dis-Coll, ecc.);
  • dagli esoneri contributivi come il Bonus Mamma o Bonus Meloni, perchè – semplicemente – sulle pensioni non si pagano contributi.

L’unico beneficio visto fino ad ora è l’applicazione della nuova aliquota Irpef del 23% sui redditi tra i 15.000 e i 28.000 euro (anziché il 25% previsto in precedenza). L’attuale sistema di prelievo fiscale ufficializzato dall’Agenzia delle Entrate è il seguente:

Tutte le trattenute fiscali sulle Pensioni di aprile 2024

Il comunicato Inps è stato chiaro, sugli assegni pensionistici di aprile ci saranno una serie di trattenute:

  • conguaglio di fine anno 2023,
  • addizionali regionali,
  • addizionali comunali,
  • tassazione 2024

A fine anno 2023 è stato effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali applicate nel corso del medesimo anno di imposta (IRPEF e addizionali regionali e comunali a saldo) sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’INPS.

Il conguaglio fiscale 2023, secondo quanto fa sapere l’ente previdenziale, porterà per buona parte importi a debito. Questo perchè sono state applicate mensilmente ritenute Irpef in misura inferiore a quanto dovuto su base annua. Le trattenute sono partite a gennaio 2024 e proseguono ‘a rate’ fino a capienza. E quindi anche con il rateo pensionistico di aprile per chi non ha ancora estinto il debito fiscale.

La rateazione è possibile fino al mese di novembre per coloro che hanno redditi da pensione fino a 18.000 euro e hanno debiti superiori a 100 euro. Il conguaglio 2023 interessa anche le addizionali regionali e comunali Irpef.

L’altro temuto prelievo è quello delle addizionali regionali e comunali, ma di competenza del 2024. Gli importi possono essere gli stessi del 2023 oppure aver subito una variazione dal 1° gennaio 2024. Come nel caso dei residenti in Toscana, Lazio e Molise che dall’inizio dell’anno hanno un prelievo regionale più alto. Ma novità possono esserci anche per gli altri, per effetto di nuove addizionali comunali: c’è tempo fino ad aprile per applicarle, ha rimarcato Inps.

Pensioni escluse dalle trattenute

Gli assegni esclusi dalle trattenute fiscali sono: le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali. E infine, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni come ad esempio la detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo.