Agricoltura, per i danni dei Cinghiali la Regione risarcisce 40.000€

cinghiali

Se i cinghiali danneggiano i campi e le colture senza che gli enti pubblici preposti facciano niente per fermarli, gli agricoltori hanno diritto ad un risarcimento.

La positiva novità nel panorama giuridico arriva dal TAR Molise di Campobasso al quale un agricoltore del basso Molise si era appellato, dopo i suoi terreni coltivati erano stati invasi e devastati da cinghiali cagionando danni irreparabili alle colture presenti.

Il caso del TAR del Molise

La Regione Molise nulla ha fatto per prevenire l’invasione dei cinghiali selvatici nei campi coltivati e così un agricoltore, faceva ricorso al giudice ordinario – Tribunale Civile – chiedendo il risarcimento dei danni.

Il giudice ordinario dava ragione all’Agricoltore ma la Regione restava inadempiente nei suoi confronticausando aggravio di spese e responsabilità”, si legge sul quotidiano locale FuturoMolise.

A quel punto l’Agricoltore davanti all’ulteriore grave inadempienza dell’ente regionale promuoveva un ulteriore ricorso, ma questa volta al Tribunale Amministrativo Regionale per chiedere il rispetto e l’esecuzione della sentenza.

I giudici amministrativi hanno dato nuovamente ragione all’Agricoltore, che quindi è uscito vincente in due diversi ambiti di giudizio, con una sentenza che ordina nuovamente alla Regione Molise di pagare le somme dovute all’Agricoltore, oltre che le nuove spese legali.

I danni dei cinghiali all’agricoltura possono essere risarciti dalla Regione

Dalla sentenza del TAR di Campobasso, che chiaramente riguarda e regola il caso specifico, vengono chiarite alcune importanti questioni giuridiche. Innanzitutto si conferma che è piena responsabilità della Regione il contenimento della fauna selvatica. L’ente regionale è tenuto a rispettare gli obblighi di prevenzione.

“A tal riguardo – si apprende secondo la ricostruzione offerta dai legali che hanno assistito l’agricoltore danneggiato – il Giudice ha accertato che, in seguito agli eventi lesivi (sostanziatisi nell’invasione e devastazione delle colture ad opera di cinghiali selvatici), la Regione Molise da un lato non si è attivata concretamente e fattivamente per i controlli, previsti da precisa normativa di settore e, da un altro lato, non ha provveduto a tutto quanto necessariamente conseguente ai detti controlli e monitoraggio”.

Secondo il giudice amministrativo la Regione doveva provvedere a contenere la fauna selvatica attraverso: l’abbattimento mirato con una efficace caccia selettiva, la dissuasione al loro transito in determinati ambiti (o al loro direzionamento indotto).

Il costo della prevenzione dai cinghiali non va scaricato sugli Agricoltori

La sentenza ha sottolineato che non si può pretendere che sia l’Agricoltore “a dover provvedere alla realizzazione di costose staccionate o recinzioni volte a proteggere il proprio patrimonio agricolo, peraltro di notevole estensione”.

Con la sentenza l’Agricoltore ha ricevuto tutti i danni accertati in 40.000 euro, incluso gli interessi e le spese legali.