Sono esattamente 3.597 i lavoratori metalmeccanici del gruppo Stellantis in esubero e che sono prossimi al licenziamento.
La situazione inizia ad essere drammatica e il sindacato Fiom-Cgil, che non ha firmato il piano degli incentivi all’esodo, parla di “dismissione industriale” del gruppo ex Fiat in Italia.
Dove sta licenziando Stellantis
La transizione ecologica, legata a quella economica, spingono le aziende a rivedere i piani industriali e a cercare nuove professionalità. Nascono anche così le decisioni snellire gli organici aziendali. E’ quello che sta accadendo al Gruppo Stellantis.
In particolare in 8 siti produttivi nel nostro Paese:
- Mirafiori (TO),
- Cassino (FR),
- Pratola Serra (AV),
- Melfi (PZ),
- Pomigliano d’Arco (NA),
- Termoli (CB),
- Cento (FE),
- Verrone (BI).
Fiom non firma gli incentivi, sciopero unitario il 12 aprile
L’azienda e i sindacati che hanno la rappresentanza interna hanno firmato le intese che prevedono gli incentivi all’esodo. Indennizzi variabili a seconda della vicinanza o della lontananza dall’età pensionabile.
Ma Fiom-Cgil, che non ha mai firmato neppure il CCSL del Gruppo, continua a mostrare forti perplessità sulle politiche aziendali di “svuotamento degli stabilimenti” e si è rifiutata di firmare l’accordo sulle uscite incentivate.
“E’ sempre più evidente il piano di dismissione industriale di Stellantis dall’Italia – scrive il sindacato guidato da Michele De Palma in un comunicato – , mascherato dall’esigenza di far fronte alla transizione“.
Nel frattempo lo sciopero del 12 aprile 2024 resta confermato, questo sì unitariamente con le altre sigle sindacali.
Gli incentivi ai lavoratori per farsi licenziare
Il piano degli esuberi che prevede gli incentivi a farsi licenziare con il criterio della volontarietà, o per meglio dire della non opposizione, prevede una premialità fino a 30.000 euro.
Per chi vede la pensione vicina sono stati previsti 24 mesi con indennizzo al 90% dell’ultima retribuzione (NASpI + integrazione azienda) e per i successivi 24 un indennizzo pari al 70% (NASpI + integrazione azienda).
Per i lavoratori più giovani, lontani dalla maturazione dei requisiti pensionistici, un piano differenziato per fasce d’età:
- 35-39 anni: 12 mensilità più 20.000 euro,
- 40-44 anni: 18 mensilità più 20.000 euro,
- 45-49 anni: 24 mensilità più 30.000 euro,
- 50-54 anni: 30 mensilità più 30.000 euro,
- da 55 anni a salire: 33 mensilità più 30.000 euro.
Gli incentivi del Governo all’Automotive
Le politiche di snellimento di Stellantis in Italia rischiano di far traballare anche l’interlocuzione con il Governo per lo stanziamento di risorse legate agli investimenti e agli acquisti delle auto.
Sul punto è drastica la posizione di Fiom-Cgil che ammonisce:
“Gli incentivi, le agevolazioni, le risorse pubbliche non possono essere riconosciuti ad un’azienda che non ha nessuna intenzione di investire in Italia: di non garantire adeguati volumi produttivi né gli stabilimenti, di non investire in ricerca e sviluppo e di non tutelare l’occupazione”.