Docenti, Bonus 750 euro: ecco i tempi di pagamento

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stanziato con il decreto 258 del 2022, 30 milioni di euro agli Istituti Scolastici a favore dei docenti con particolari requisiti, ai quali sarà riconosciuto un emolumento una tantum di circa 750 euro netti pro capite. Si tratta del Bonus continuità.

Perché il pagamento del bonus ritarda?

Il bonus non verrà erogato a pioggia ma solo a chi ne ha diritto.

Il nome del bonus sarà valorizzazione e sarà concesso in base all’art. 2 comma 1 del predetto decreto a coloro che rinunciano al trasferimento e garantiscono la cosiddetta continuità didattica e il servizio in zone difficili dove è a rischio la dispersione scolastica:

  • al personale docente che garantisca l’interesse dei propri alunni e studenti alla continuità didattica, ai sensi della lettera b-bis), comma 593, articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 e ss.mm.ii.;
  • al personale docente in servizio presso le scuole caratterizzate da valori degli indici di status sociale, economico e culturale e di dispersione scolastica inserite nell’elenco di cui all’articolo 5, comma 5, del decreto del Ministro dell’istruzione di concerto con il Ministro dell’economia di attuazione dell’articolo 1, comma 345, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 ai sensi della lettera b-ter) del medesimo comma 593.

docenti che soddisfano entrambe le caratteristiche avranno diritto ad entrambe le valorizzazioni economiche.

Pagheranno direttamente le Scuole o NoiPA?

Possiamo paragonare il pagamento della valorizzazione al FIS. Le istituzioni scolastiche ricevono i fondi dal Ministero e dovranno individuare i nominativi degli aventi diritto.

Una volta provveduto all’individuazione degli aventi diritto, la Scuola trasmetterà i dati, per il pagamento, a NoiPA con la procedura “cedolino unico”.

A quanto ammonta il netto corrisposto?

Secondo l’ANIEF il provvedimento interesserebbe un minoranza che ammonta a 19 mila docenti.

Se dividiamo l’importo di 30 milioni di euro stanziati per 19 mila docenti risulta un lordo pro capite di 1.579 euro.

Dai 1.579 euro occorre togliere l’8,5% di IRAP a favore delle regioni e il 24,20% per i contributi a carico del datore di lavoro (516 euro). Resta una differenza di 1.062 euro dai quali bisogna togliere il 9,15% di contributi a carico del dipendente e l’aliquota irpef del 23%. Restano netti, a favore di questi dipendenti, circa 748 euro.