Per lo Snami – Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani non ci sono dubbi: i lavoratori che hanno l’esigenza di assentarsi da lavoro per malattia devono poter presentare un’autocertificazione.
Si tratterebbe di una riforma ‘epocale’ che alleggerirebbe i medici di base dal carico del servizio. Una proposta all’insegna della semplificazione che va addirittura oltre le idee che giungono dal centro-destra di Governo, che propongono una video-visita per alleggerire la medicina territoriale. Lo prevede il DDL Semplificazioni, all’articolo 20 della bozza approvata in questi giorni dal Consiglio dei Ministri.
Primi 3 giorni di malattia, la ‘carenza’ INPS
I primi 3 giorni di malattia del lavoratore dipendente non sono indennizzati dall’Inps, che inizia a erogare a partire dal 4° giorno con un contributo pari al 75% dell’ultima retribuzione.
Molti contratti collettivi nazionali di lavoro prevedono che i primi 3 giorni di malattia siano quindi tutelati economicamente con costi a carico del datore di lavoro. In alcuni casi, come nel CCNL Commercio si stabilisce un limite agli eventi annuali, e in altri come nei CCNL Artigiani, viene previsto che i primi 3 giorni di malattia sono coperti solo per le malattia cd. ‘lunghe’, cioè con durata superiore ai 6 oppure 7 giorni, a seconda dei settori.
Ad ogni modo i primi 3 giorni di un evento morboso sono un onere tutto a carico del datore di lavoro, che va giustificano con un certificato medico.
Andare oltre la video-visita con l’autocertificazione
La proposta che arriverebbe dal fronte governativo con il DDL Semplificazioni è di prevedere una video-visita. Medico e paziente si collegano a video attraverso WhatsApp o altri canali simili, si confrontano sullo stato di salute e il medico assegna i giorni di ipotetica guarigione, che poi saranno comunicati al datore di lavoro. Salvo proroga.
Di opinione ben differente è Angelo Testo, Presidente nazionale Snami, che rilancia sulla opportunità di una semplificazione ancor più spinta: il lavoratore potrà assentarsi per malattia grazie ad una semplice autocertificazione dalla durata di 3 giorni. Insomma un sorta di autodiagnosi e prognosi messe insieme.
Secondo il leader Snami le proposte del governo sono “parziali e poco coraggiose”. “L’autocertificazione dei primi 3 giorni da parte degli assistiti” sarebbe invece “una riforma rivoluzionaria che alleggerirebbe significativamente il lavoro nella medicina territoriale e nel contempo responsabilizzerebbe i pazienti. In Italia i Medici di Medicina Generale sono sottoposti a un carico lavorativo insostenibile in un contesto logistico fatiscente, ad esempio criticità sulle infrastrutture della banda larga e mancato dialogo tra piattaforme che di fatto rappresentano un ulteriore gravame lavorativo.”
“Riteniamo oramai indispensabile un decreto semplificazioni – conclude Testa – che contenga un pacchetto di soluzioni efficaci e risolutive che sburocratizzi davvero la babele di carta e di percorsi buocratici inutili che i medici di medicina generale subiscono e che ridia ai professionisti l’orgoglio medico.”