Ancora nessuna novità riguardo il Bonus Nido 2024, il rimborso delle spese delle rette di frequenza dell’asilo o delle spese per l’assistenza domiciliare per i propri figli sotto i 3 anni affetti da gravi patologie croniche certificate.
I pagamenti sarebbero dovuti partire il 2 aprile, come annunciato dallo stesso INPS nel messaggio n. 1024 dell’11 marzo. La data indicata da INPS è passata e le domande sono tuttora inevase. Che sta succedendo? Quanto ci sarà da attendere ancora?
Sono in molti che si sono rivolti all’INPS per avere spiegazioni in merito ai mancati pagamenti. Anche perché i genitori stanno già sostenendo le spese per l’assistenza domiciliare o per le rette di frequenza dell’asilo nido, pubblico o privato, e un bonus da 1.500 a 3.000 euro farebbe senz’altro comodo.
L’importo varia a seconda dell’ISEE minorenni del richiedente il bonus:
Nessuno, comunque, ha ancora ricevuto il bonus Nido. Qualcuno, quindi, si è rivolto personalmente all’Istituto.
Le domande del Bonus Nido sono ancora inevase. Sui social, INPS fa sapere che l’Istituto sta lavorando per tenere fede agli impegni presi con i cittadini: nonostante ciò, niente si è ancora smosso.
La risposta non soddisfa gli utenti, i quali quindi hanno chiesto ulteriori informazioni via mail. A un cittadino di Arezzo, INPS ha risposto così:
Secondo quanto scritto dall’Istituto, la procedura del Bonus Nido 2024 è in fase di ottimizzazione da parte del supporto informatico centralizzato e che pertanto le domande non possono ancora essere lavorate. Ciò significa che INPS sta modificando alcuni aspetti informatici per poter lavorare le pratiche con maggiore efficienza. I pagamenti, quindi, partiranno non appena sarà possibile.
Comunque c’è da dire che le erogazioni del Bonus Nido 2024 non sono molto in ritardo rispetto a quelle del 2023. L’anno scorso, infatti, i primi accrediti si verificarono il 6 aprile. Per adesso, quindi, il ritardo è solo di qualche giorno. Vero è che secondo quanto fatto sapere da INPS, pare che i pagamenti siano ancora in alto mare. Non resta che pazientare.