E’ stato approvato nella seduta di ieri del Consiglio dei Ministri il Documento di Economia e Finanza e già piovono le critiche da parte dei partiti di opposizione. Non la mandano di certo a dire neppure i sindacati con la Uil in testa che parla di “un contenitore senza contenuti né prospettive di crescita per il Paese” perchè mette a rischio le tutele economiche per i lavoratori e le categorie più fragili.
Ma vediamo quali sono le maggiori critiche mosse al documento e cosa fanno sapere dal Governo nelle ultime ore.
Bonus: ricerca risorse in salita
Osservando il Documento di Economia e Finanza si comprende subito che la terza legge di Bilancio del governo Meloni sarà molto complicata. Per confermare nel 2025 le misure già attive nel 2024, ma solo temporaneamente, servono 23 miliardi.
Di questi, solo per per rifinanziare il taglio del cuneo contributivo (Bonus Meloni) e la riforma dell’IRPEF estende l’aliquota di prelievo del 23% a chi ha redditi fino a 28.000 euro (in luogo del 25%) saranno necessari 15 miliardi.
E senza contare il Bonus Mamma, decontribuzione al 100%, la detassazione dei premi di produttività, la flessibilità pensionistica in uscita. A meno di fortunate trattative con Bruxelles il Governo non potendosi indebitare ulteriormente dovrà necessariamente passare alla politica dei tagli.
E si promette di farlo in due direzioni: fisco e poveri, con un’ulteriore stretta sull’Assegno di Inclusione. Aggiuntiva a quella reale operata dall’INPS che farà diminuire il “tiraggio” 2024, visto che circa il 50% delle domande vengono respinte.
100 euro in meno al mese
E poi ci sono i lavoratori. Senza le risorse per finanziare i bonus in busta paga da confermare. “Il rischio concreto – scrive la UIL in un comunicato – è che l’anno prossimo milioni di lavoratori e lavoratrici avranno buste paga ridotte di 100 euro al mese.“
Ma dal Governo minimizzano e arrivano rassicurazioni dal parte del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che in conferenza stampa afferma: “pensiamo ad altri tagli di spesa”. Il riferimento è probabilmente al superbonus sulle spese edili che viene indicato come la spesa che “complica il quadro”.
“Invitiamo il Ministro ad ascoltare le nostre proposte per reperire le risorse, – si legge nel comunicato stampa UIL – tassando davvero gli extraprofitti, abbandonando la strada dei condoni e combattendo con fermezza l’evasione fiscale”.