Rinnovo di contratto dei Militari, il Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha individuato le sigle sindacali più rappresentative che si siederanno al tavolo delle trattative.
Si tratta di 21 sindacati, quelli che contano un maggior numero di aderenti a livello nazionale, ossia quelli che hanno superato la soglia del 2% di rappresentatività di tutto il personale in servizio.
Questa mossa rappresenta il primo passo verso il rinnovo contrattuale del comparto sicurezza-difesa.
Militari, i sindacati più rappresentative
La firma dei due decreti che individuano le associazioni professionali a carattere sindacale rappresentative del personale delle Forze armate (Esercito, Marina e Aeronautica) e delle Forze di polizia ad ordinamento militare (Arma dei Carabinieri e Guardia di finanza) è arrivata lo scorso 2 aprile.
Ne ha dato notizia lo stesso Dipartimento della Funzione Pubblica, in un post pubblicato su X:
Come detto, si tratta delle sigle sindacali più rappresentative dei militari a livello nazionale. Al tavolo delle trattative per il rinnovo del CCNL siederanno:
- Itamil, Siamo Ei, Aspmi, Lrm, Usmia e Sam per l’esercito;
- Sinam, Sim Mm e Usmia per la Marina;
- Amus Am, Usami Am, Siam e Siulm per l’Aeronautica;
- Sim Cc, Usic, Psc Assieme, Unarma, Nsc, Siul Cc e Usmia, per i Carabinieri;
- Usif, Cgs e Silf per la Guardia di Finanza.
Quali aumenti?
Quando si parla di rinnovo di contratto, non si può non parlare di aumenti. Per garantire un incremento di stipendio ai militari, il governo ha stanziato 1,5 miliardi di euro. In questo modo si avranno aumenti medi del 5,78%, che valgono in media poco meno di 190 euro lordi al mese.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero di giovedì 4 aprile, l’aumento medio a regime dovrebbe essere di:
- 172 euro per i militari dell’esercito;
- 188 euro per la Polizia;
- 189 euro per i Carabinieri e per la Marina Militare;
- 192 euro per l’Aeronautica;
- 194 euro per le Fiamme Gialle;
