Contratti ATA: c’è il sì alla proroga

Scuola

Buone notizie per i circa 6.000 collaboratori scolastici ATA con contratto in scadenza al 15 aprile e impegnati nelle attività del PNRR e Agenda Sud.

Dopo l’incontro tenutosi giovedì 11 aprile presso il Ministero dell’Istruzione, i sindacati di settore sono riusciti a strappare l’impegno per la proroga dei contratti fino al termine della stagione attraverso un emendamento del Governo.

ATA, contratti prorogati: la conferma

Garantire la continuità del personale ATA impegnato nelle attività del PNRR era una delle rivendicazioni alla base della mobilitazione dei dirigenti scolastici proclamata da FLC CGIL.

Obiettivo raggiunto, almeno per adesso. Come fa sapere il sindacato, infatti, i contratti del personale ATA a tempo determinato per l’espletamento dei progetti legati al PNRR e all’Agenda Sud saranno prorogati oltre il 15 aprile.

Si tratta di circa 6 mila collaboratori che potranno quindi continuare la loro attività nelle scuole fino alla fine dell’anno scolastico. La nuova scadenza dovrebbe essere fissata al 30 giugno 2024.

Ma nelle ultime ore non sono mancate notizie che insidiano le conferme acquisite dal sindacato, ufficiali e direttamente dai vertici ministeriali. Secondo quanto si apprende da un secondo comunicato FLC-CGIL del 12 aprile, potrebbe essere il Ministero dell’Economia e Finanze, il responsabile della quadratura dei conti pubblici, ad opporsi. “Confidiamo nel fatto – si legge – che prevalga la ragione e non i soliti calcoli ragioneristici. In ogni caso chiediamo al MIM di scongiurare il licenziamento di 6.000 persone, anticipando la copertura finanziaria con i fondi ordinari a sua disposizione in attesa che la situazione trovi una soluzione positiva con il primo vettore normativo utile”.

Quando arrivano gli arretrati?

Le notizie sulla proroga dei contratti ATA consola almeno in parte la categoria, già duramente colpita dalla mancanza di puntualità negli accrediti stipendiali e degli arretrati non arrivati per il compenso CIA.

Al riguardo, non c’è ancora una soluzione definitiva che garantisca i pagamenti ordinari con continuità.