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Personale Sanitario: per gli Aumenti mancano 452 milioni. Ecco perché si andrà al 2025

Il rinnovo del CCNL del personale del sistema sanitario è una delle priorità di questo Governo. Lo ha detto più volte il Ministro della Salute Orazio Schillaci, ma anche il Ministro della Funzione Pubblica Zangrillo.

Le risorse però sono insufficienti. Lo sostengono oramai da mesi i sindacati, da quando sono partite le trattative con Aran per il rinnovo per il triennio 2022-2024. Con ritardo, evidentemente. Ma la sensazione è che la firma definitiva non arriverà neppure entro l’anno, ultimo della vigenza. E così infermieri, ostetriche, ausiliari, ecc. dovranno ulteriormente attendere prima di vedere i nuovi aumenti stipendiali.

Mancano 452 milioni: chi lo sostiene e perchè

E’ tempo di mettere mano, nuovamente, alle risorse del Bilancio statale per garantire un budget più ampio dei 210 milioni di euro stanziati, per tutelare realmente il potere di acquisto del personale sanitario. Ne sono convinti i sindacati con Nursing Up in prima fila che attraverso le parole del Presidente nazionale Antonio De Palma manda un messaggio direttamente agli esponenti governativi.

“E’ tempo di individuare risorse specifiche, urge un provvedimento di emergenza: 452 milioni, da destinarsi, senza mezze parole, al raddoppio dell’ indennità specifica infermieristica, e quella degli altri professionisti sanitari, prevedendone l’estensione alle ostetriche”.

Il rinnovo può slittare al 2025 e così anche gli aumenti stipendiali

Le perplessità sindacali non ruotano solo attorno all’incremento dei minimi tabellari, per cui si è ipotizzato un incremento di 130 euro lorde mensili. Ma anche sugli aumenti dell’indennità specifica: nel momento in cui sarà aumentata (e neppure in maniera adeguata), si andrà inevitabilmente a comprimere la risposta economica sullo stipendio base.

Il nodo principale sta, quindi, proprio sulle risorse che ruotano attorno all’indennità. Ecco perchè i sindacati puntano ad un nuovo provvedimento legislativo, che – c’è da dire – difficilmente arriverà prima della prossima Legge di Bilancio. Questo può significare che il negoziato non avrà alcuna positiva accelerazione nel corso del 2024 e che la partita degli aumenti stipendiali è rinviata al 2025.

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