La Carta Dedicata a Te lanciata lo scorso anno e lanciata con una conferenza stampa dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, ci sarà anche nel 2024.
Lo ha confermato la legge di bilancio votata dal Parlamento, che ha stanziato 600 milioni di euro ai quali potranno essere aggiunte le risorse non spese durante la precedente edizione.
Ogni Carta Spesa avrà il valore di 460 euro circa e servirà per fare acquisti di beni di prima necessità, come prodotti alimentari, per la pulizia e farmaci.
E’ diversa dalla Carta Acquisti che prevede una ricarica di 80 euro ogni due mesi ed è limitata a chi ha:
- un ISEE 2024 fino 8.052,75€,
- figli fino a 3 anni oppure più di 65 anni di età.
La Carta “Dedicata a te” andrà ai nuclei familiari con un ISEE 2024 fino a 15.000 euro, iscritto nell’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale).
Graduatoria Carta Spesa
Avere un ISEE di importo non superiore a 15.000 euro tuttavia non costituisce garanzia dell’ottenimento del beneficio. Questo perchè le risorse sono limitate e al di sotto di questa soglia economico-patrimoniale c’è un numero di potenziali beneficiari molto più alto rispetto alle previsioni di legge. Sarà una Graduatoria elaborata a Inps e validata dai Comuni a definire chi potrà averla. Non servirà fare domanda.
Dovrà essere un Decreto interministeriale atteso per le prossime settimane a definire ogni aspetto. Il provvedimento è in ritardo poiché i tecnici ministeriali hanno utilizzato il periodo successivo al 15 marzo 2024 per concludere il conteggio sulle risorse non utilizzate a valere sul 2023. Risorse che saranno rimesse in gioco con la nuova assegnazione delle Card.
Carta “Dedicata a Te” incompatibile con le prestazioni INPS
Un altro aspetto su cui dovrà soffermarsi in Decreto è l’incompatibilità della Carta con le altre prestazioni Inps.
Nel corso del 2023 erano stati esclusi i titolari di:
- a) Reddito di Cittadinanza;
- b) Reddito di inclusione;
- b1) qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà;
- c) Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego – NASPI e Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori – DIS-COLL;
- d) Indennità di mobilità;
- e) Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito;
- f) Cassa integrazione guadagni-CIG;
- g) qualsivoglia differente forma di integrazione salariale, o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.
Nel frattempo il Reddito di Cittadinanza è stato abolito e sostituito dall’Assegno di Inclusione e dal Supporto Formazione e Lavoro (350 euro). Il Decreto interministeriale, Economia – Agricoltura, dovrà quindi chiarire se questi beneficiari vi rientreranno. Posto che appare scontata l’esclusione dei percettori dell’Assegno di Inclusione. Mentre è da verificare la posizione dei titolari di SFL che godono di un assegno di appena 350 euro per frequentare un corso di formazione, un tirocinio o altre misure di politica attiva del lavoro. Su questo il chiarimento definitivo arriverà con l’atteso provvedimento.