Al via le lavorazioni dell’Assegno di Inclusione. Con anticipo rispetto alla tabella di marcia INPS avvia le procedure che porteranno i pagamenti, oramai confermati per la data del 24 aprile.
L’Assegno di Inclusione è stato avviato a partire dal 1° gennaio 2024. Da allora sono circa 500mila i nuclei familiari che facendo domanda hanno ottenuto un esito positivo.
Accrediti Assegno di Inclusione il 24 aprile
Continuano a rimanere forti criticità soprattutto per i soggetti svantaggiati, che ritenuti occupabili dalla legge, per via dell’età (18-59), devono farsi prendere in carico dai Servizi Sociali. E’ questo in passpartout per avere il sussidio. Ma non senza ritardi, anche di mesi.
Va meglio invece ai possessori della Carta AdI che anche questo mese possono contare sulla ricarica. Le lavorazioni sono partite il 23 aprile nel pomeriggio. Non si tratta di elaborazioni di pagamento che riguardano tutti, questo bisogno sottolinearlo. La data ufficiale della ricarica è il 24 aprile, in anticipo rispetto alle previsioni dello stesso Istituto che parlavano di 26 del mese.
A fine aprile la ricarica arriva solo a chi aspetta il mese corrente. Continuano infatti a rimanere fuori molti percettori che attendono arretrati. Altre lavorazioni sono attese nelle prossime ore.
Domanda AdI accolta ai soggetti Svantaggiati e situazioni “sospese”
L’altra buona notizia è che nelle lavorazioni Inps del 23 aprile si sono sbloccate anche numerose domande di chi attendeva da mesi. Si tratta di domande ferme, tecnicamente “sospese” dall’ente per verifiche sui requisiti; come ISEE, composizione nucleo familiare, requisiti di residenza, e condizioni di svantaggio. In particolare su quest’ultime si segnala una importante sterzata Inps.
Molti di coloro che hanno avuto la presa in carico dei Servizi Sociali (del comune, ASL o altri soggetti pubblici) hanno avuto l’accoglimento della domanda in data 23 aprile.
Ricordiamo che Inps ha tempo 60 giorni per fare le verifiche. Ma secondo quanto raccolto dai nostri percettori non si tratta di un termine perentorio, ma ordinatorio. Quindi è possibile che si prenda qualche giorno in più.