Il Bonus sulla Tredicesima prima annunciato e poi saltato per assenza di una copertura economica, alla fine si farà. Né convinto il quotidiano Repubblica in edicola oggi che rilancia sull’iniziativa del Governo che sarà esaminata nel Consiglio dei Ministri che si terrà mertedì 30 aprile.
La settimana inizierà così: il 29 aprile la premier Giorgia Meloni incontrerà i sindacati per annunciare il decreto.
Il giorno seguente, martedì 30 sarà approvato il nuovo provvedimento, attuativo della delega Fiscale. Una mossa proprio alla vigilia del Primo Maggio, che marcare ancora una volta – come nel 2023 – il tema del lavoro.
Il Bonus sarà approvato: “c’entra Vannacci”
Secondo Repubblica i problemi di copertura economica del Bonus perdureranno almeno fino a martedì. Ma la premier intende andare comunque avanti. Anche se il Bonus non dovesse essere erogato con la Tredicesima 2024 ma rinviato al 2025. Ma su questo c’è chi giura che si farà di tutto per farlo decollare già da dicembre 2024.
A Giorgia Meloni – scrive il quotidiano romano – serve ”una promessa da annunciare subito. Per non cestinare l’effetto ‘acchiappa-voti’. E per non sconfessare le convizioni di qualche giorno fa, quanto il decreto è stato cancellato all’ultimo minuto dall’ordine del giorno del CdM”. Chiaro il riferimento all’imminente voto europeo a cui la Leader di Fratelli d’Italia punta a fare il pienone.
E poi perchè “Con Matteo Salvini che ha voluto scaldare la campagna elettorale giocando la carta Vannacci, la premier punterà fino all’ultimo sul ‘piano A’. E quindi sul Bonus per le famiglie con redditi bassi, con almeno un figlio a carico”.
Solo per Sposati e con un figlio a carico
L’ultima versione del Bonus, da erogarsi in busta paga con Tredicesima, prevedeva una cifra di 100 euro, e non più 80 come circolato nelle prime ipotesi.
Un contributo Una tantum da erogarsi a queste condizioni, che dovranno trovare conferma dal decreto in arrivo:
- reddito imponibile fino a 28.000 euro;
- solo alle coppie sposate, ma su questo ci sarebbero dei dubbi di legittimità in quanto si escluderebbero le coppie conviventi;
- un figlio a carico, “pilastro” inderogabile dell’intera iniziativa.
Il bonus dovrebbe andare ai lavoratori dipendenti, dei comparti pubblici e dei settori privati, a prescindere dalla durata del contratto di lavoro.