Le madri lavoratrici che stanno beneficiando del Bonus Mamma rischiano di perderlo. Voluto dal Governo e inserito nell’ultima Legge di Bilancio, il bonus mamma non è altro che la decontribuzione piena degli oneri previdenziali dovuti a INPS, riconosciuta alle lavoratrici madri di almeno 3 figli, soglia che scende a 2 per il solo 2024.
Adesso le lavoratrici rischiano di dover restituire quanto preso finora. Vediamo perché e soprattutto come evitarlo.
A chi spetta il Bonus Mamma?
La Legge di Bilancio ha previsto il Bonus Mamma fino al 2026. È rivolto a tutte le lavoratrici dipendenti con contratto a tempo indeterminato (escluse le lavoratrici domestiche) madri di almeno 3 figli. Solo da gennaio a dicembre 2024 ne godranno anche le lavoratrici che hanno solo 2 figli, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Come detto, il bonus è un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali a carico del lavoratore fino a un massimo di 3.000 euro annui ripartiti su base mensile. Si tratta quindi di un esonero che può arrivare fino a 250 euro al mese.
Per usufruirne non serve presentare domanda: basterà comunicare al proprio datore di lavoro il numero dei figli e il loro codice fiscale. Sarà poi il datore a inserire la richiesta del bonus nei flussi Uniemens (ossia la denuncia contributiva) da far pervenire all’INPS.
Tuttavia, in alcuni casi sarà la lavoratrice stessa a dover comunicare all’INPS i codici fiscali dei figli. Lo rende noto l’Istituto nel messaggio n. 1072 del 6 maggio 2024.
Si tratta di coloro che stanno già fruendo dell’esonero, ma che nella richiesta presentata al proprio datore di lavoro hanno contestualmente attestato la propria intenzione di comunicare i codici fiscali direttamente all’INPS. In questo caso, dunque, nel flusso Uniemens presentato dal datore i codici fiscali dei figli non compaiono.
Come comunicare i codici fiscali dei figli all’INPS
Accedendo al sito INPS con le proprie credenziali e seguendo le indicazioni riportate nel messaggio, nell’apposita sezione “Utility Esonero Lavoratrici Madri”, la lavoratrice dovrà presentare la dichiarazione contenente i codici fiscali dei figli, o in mancanza, i relativi dati anagrafici. In questo modo INPS potrà verificare l’effettiva spettanza del beneficio già fruito.
La lavoratrice ha 7 mesi di tempo (decorrenti dal primo giorno del mese successivo al mese di competenza in cui il datore di lavoro ha esposto per la prima volta l’esonero) per comunicare all’INPS i codici fiscali dei propri figli.
Decorso tale termine, il beneficio fruito sarà revocato secondo modalità e termini che l’Istituto comunicherà con un successivo messaggio.