Si sono finalmente sbloccati i pagamenti del Bonus Nido, il rimborso che INPS riconosce a chi ha figli sotto i 3 anni che frequentano il nido o che hanno bisogno di assistenza sanitaria domiciliare perché affetti da grave patologie croniche.
Gli accrediti sarebbero dovuti partire il 2 aprile, come annunciato nel messaggio INPS n. 1024 dell’11 marzo. Invece si sono sbloccati quasi un mese dopo. Dallo scorso 30 aprile finalmente i rimborsi stanno finalmente arrivando a chi ne ha fatto richiesta.
A chi spetta il Bonus Nido?
Come detto, le famiglie che possono accedere al Bonus Nido sono solo quelle in cui c’è almeno un figlio sotto i 3 anni. In più, occorre che il bambino frequenti il nido oppure che sia affetto da una malattia cronica grave e abbia quindi bisogno di assistenza sanitaria presso la propria abitazione.
In questi due casi specifici, i genitori possono richiedere il rimborso delle rette di frequenza dell’asilo o delle cure mediche domiciliari.
La domanda va presentata all’INPS entro il 31 dicembre 2024, corredata dalle fatture di pagamento.
Importi e date di pagamento
I pagamenti del Bonus Nido, ha fatto sapere INPS, proseguono in ordine cronologico in base alla data di invio della domanda. Sono partiti lo scorso 30 aprile e da allora non si sono più arrestati.
Il prossimo appuntamento è fissato per mercoledì 15 maggio, come si legge dal Fascicolo Previdenziale di questo percettore:
L’importo (che nella foto è oscurato) varia in base all’ISEE:
- fino a 3.000 euro annui (dieci rate da 272,73 euro e una da 272,70 euro) con un ISEE minorenni in corso di validità fino a 25.000,99 euro;
- fino a 2.500 euro annui (dieci rate da 227,27 euro e una da 227,30 euro) con ISEE minorenni da 25.001 euro fino a 40.000 euro;
- fino a 1.500 euro annui (dieci rate da 136,37 euro e una da 136,30 euro) con ISEE oltre i 40.000 euro o senza ISEE.