I beneficiari dell’Assegno Unico non ricevono tutti i mesi lo stesso importo. Quando la situazione economica o familiare del richiedente cambia, INPS ricalcola l’ammontare della prestazione, che può scendere o salire.
Ciò che impressiona di più i percettori sono i tagli, che ovviamente comportano un abbassamento del totale in pagamento per i figli a carico. Dei tagli si verificheranno anche a maggio. Vediamo perché in alcuni casi l’importo dell’Assegno Unico si abbassa.
Perché l’Assegno Unico si abbassa?
Uno dei motivi per cui INPS può effettuare dei tagli sulla rata di Assegno Unico in pagamento, è per recuperare delle somme che in passato ha erogato erroneamente.
Questo capita, per esempio, se l’Istituto ha riconosciuto delle maggiorazioni che in realtà non spettavano. Le somme erogate nel corso dei mesi che non dovevano essere accreditate verranno quindi trattenute dall’INPS finché il debito che il percettore ha nei suoi confronti non si sarà azzerato.
In caso di importi molto alti, la trattenuta avverrà a rate e non potrà superare il 20% del totale della rata mensile spettante in pagamento. In pratica, INPS decurterà l’Assegno Unico del 20% ogni mese (il quinto dell’importo) finché non avrà recuperato l’intero ammontare.
Un’altra causa che porta alla diminuzione dell’importo dell’Assegno Unico è l’uscita di un figlio a carico dallo stato di famiglia.
Anche il compimento dei 18 anni da parte di un figlio a carico comporta una diminuzione dell’assegno. Per i figli maggiorenni, infatti, spetta una cifra inferiore rispetto a quella riconosciuta per i figli minorenni. Nel 2024, per esempio, con un ISEE sotto i 17.090,61 euro si prendono 199,40 euro se il figlio a carico è minorenne e 96,90 euro se invece è maggiorenne. La differenza, quindi, supera i 100 euro.
Più l’ISEE è alto e più è basso l’importo dell’Assegno Unico. Per questo motivo, anche un innalzamento della soglia ISEE può comportare una diminuzione della misura, a volte anche drastica se l’ISEE aumenta di tanto.
Importi e ISEE 2024
Come cambia l’Assegno Unico a seconda del variare dell’ISEE? L’ISEE di per sé non condiziona l’accesso alla misura, che infatti è riconosciuta a tutti i cittadini che hanno figli a carico fino a 21 anni si età (o senza limiti se disabili), a prescindere dalla loro condizione economica.
Ne influenza però l’importo: come detto, più il valore dell’ISEE è alto e minore sarà l’importo dell’assegno Unico.
Hanno diritto al massimo coloro che hanno un ISEE fino a 17.090,61 euro. Se l’ISEE supera i 45.574,96 euro, invece, si avrà diritto invece al minimo mensile: 57 euro in caso di figlio a carico minorenne e 28,50 euro se il figlio a carico ha tra 18 e 21 anni (non compiuti).
Tutti gli importi differenziati sulla base dell’indice ISEE sono contenuti nell’allegato 1 al messaggio INPS n. 572 dell’8 febbraio 2024.