Pensioni, Aumenti possibili solo da Luglio in avanti

Inps

Ogni mese potrebbero arrivare degli aumenti sulla pensione, ma si tratta di casi isolati e che comunque non possono essere generalizzati. Per questo motivo, le notizie che girano riguardo incrementi di pensione strutturali sono farlocche, e anche eventuali titoloni su aumenti a maggio o a giugno sono da prendere con le pinze.

Un vero aumento però c’è, ed è previsto a luglio. Vediamo di che si tratta.

Pensioni più alte a giugno: non è vero

L’assegno pensionistico che arriverà a giugno potrà essere più alto del solito, ma si tratta di casi singoli.

Il pensionato che a giugno riceverà qualche arretrato non corrisposto a tempo debito potrebbe trovare un aumento sul cedolino, così come nel caso in cui INPS riconosca dei conguagli. Ma si tratta di casi isolati, diversi da persona a persona e che difficilmente interesseranno l’intera platea dei pensionati. Anzi, probabilmente coinvolgeranno solo una minima parte.

Ci sono stati sì aumenti più o meno consistenti che hanno interessato tutti, ma nei mesi passati. Quelli di gennaio, quando la pensione è stata rivalutata all’inflazione, ossia adeguata al costo della vita. Gli aumenti calcolati sono andati dal 5,4% per gli assegni fino a 2.272 euro (ossia 4 volte il minimo di legge) ad appena l’1,9% per i pensionati con assegni oltre 10 volte il minimo. Fatto che ha spinto alcuni pensionati a presentare ricorso al Giudice.

E quelli di marzo, quando c’è stato l’aggiornamento della riforma IRPEF. Il passaggio da 4 a 3 scaglioni (con l’accorpamento del secondo al primo) ha garantito degli aumenti per tutti i pensionati con un reddito annuo compreso tra i 15 e i 28 mila euro.

Gli aumenti di luglio e agosto

Come detto, i prossimi aumenti generali ci saranno sulla pensione di luglio, non su quella di giugno. A luglio, infatti, alcuni pensionati hanno diritto alla quattordicesima mensilità, ossia una somma aggiuntiva alla pensione introdotta dalla legge 3 agosto 2007, n. 127.

Ne hanno diritto i pensionati:

  • titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione Generale Obbligatoria e delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della stessa, gestite da enti pubblici di previdenza obbligatoria;
  • di almeno 64 anni;
  • con reddito complessivo fino a due volte il trattamento minimo annuo del Fondo Lavoratori Dipendenti (dal 2017).

Il prossimo giugno INPS fornirà informazioni più precise in merito ai requisiti reddituali, alla platea interessata e alla modalità di pagamento della quattordicesima.

Ad agosto poi arriverà il rimborso del 730 ai pensionati che presenteranno la dichiarazione dei redditi entro il 20 giugno prossimo indicando l’INPS come sostituto d’imposta. A patto, naturalmente, che risulti un credito IRPEF.