Per il rilancio della filiera della Moda il Governo prenda in considerazione le 5 proposte giunte dalle organizzazioni artigiane. E’ quanto chiedono Confartigianato Moda e CNA Federmoda in una lettera inviata ai massimi esponenti del Governo, con responsabilità nelle politiche di settore:
- Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso
- Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti
- Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone.
La lettera è stata inviata anche all’ABI, associazione bancaria italiana, per chiedere un coinvolgimento diretto sul tema dell’accesso al credito.
Cosa chiedono gli Artigiani e PMI
La filiera, composta soprattutto da piccole e piccolissime imprese, soprattutto artigiane, chiedono interventi straordinari con supportare questo particolare momento caratterizzato da molti fermi produttivi, con un massiccio ricorso alla cassa integrazione per la sospensione dei rapporti di lavoro.
- Sospensione dei versamenti contributivi ed erariali per 12 mesi a partire dal 1° giugno prossimo e il rientro graduale dei contributi e delle imposte dovute attraverso 4 rate trimestrali a tasso zero di cui la prima al 30 giugno 2025;
- Rifinanziamento della CIG in deroga – gratuita per le imprese – a valere per tutte le tipologie di imprese (artigiane e non) della moda per 6 settimane sotto e sopra i 15 dipendenti. In alternativa, si chiede che per gli artigiani, per i quali la Cassa integrazione è erogata attraverso FSBA, con risorse di imprese e lavoratori, vi possa essere un rifinanziamento come già visto durate l’emergenza Covid;
- Esonero dal pagamento delle quote per la partecipazione alle manifestazioni di ICE fino al 31 luglio 2025;
- Per la gestione dei problemi di liquidità si chiede un intervento per finanziamenti a tasso 0 o calmierato rimborsabili in 6 anni a copertura del 20% dell’indebitamento, inoltre eventuali sospensioni prestiti bancari o Simest o Sace rateizzate in coda ai finanziamenti o, in alternativa o aggiunta, la rimodulazione dei finanziamenti in corso nei termini stabiliti e definiti per Legge, inserendo la possibilità di inserire o ricalcolare un periodo di preammortamento di massimo 12 mesi, sempre nei termini previsti dalla Legge;
- Quinto intervento auspicato è la risoluzione tramite annullamento dell’annosa questione del recupero del credito di imposta per ricerca e sviluppo per le Pmi della moda per le imprese che hanno utilizzato il credito d’imposta campionari per il quale, sino alla risoluzione n. 41 del 2022 era confermata la circolare del MiSE n. 46586 del 2009 che prevedeva, per i costi di alcune fasi di realizzazione del campionario, l’ammissibilità al credito d’imposta.