I lavoratori del settore alimentare avranno presto 280 euro di aumento grazie all’intesa raggiunta per il rinnovo del CCNL Cooperazione Alimentare 2023-2027.
Lo scorso 14 maggio, dopo una lunga trattativa, Fai, Flai e Uila si sono seduti a un tavolo e hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo del rinnovo del contratto. Previste migliorie sia in termine di salario che di welfare.
Lavoratori aziende alimentari, aumenti da 280 euro
Partiamo dall’aumento economico, che si attesta a 280 euro. L’aumento è così composto:
- 214 euro di trattamento economico minimo;
- 66 euro di incremento aggiuntivo della retribuzione.
Tale incremento si pone in linea di continuità con l’accordo di rinnovo del CCNL Alimentare Industria sottoscritto a fine febbraio, che prevede l’erogazione di medesimi adeguamenti retributivi ai lavoratori.
Già nei primi 14 mesi di applicazione contrattuale, lavoratrici e lavoratori percepiranno un aumento di 170 euro, pari al 60% dell’aumento totale previsto.
Le novità economiche sviluppano un montante complessivo di 10.236 euro che garantisce nell’arco della vigenza contrattuale “un’adeguata tutela del potere di acquisto”, scrivono i sindacati nella nota.
Welfare e riduzione dell’orario
Non solo soldi in più in busta paga per i lavoratori dell’alimentare. Importanti novità anche dal punto di vista normativo. Dopo quasi 20 è stato ridotto l’orario di lavoro: a partire dal 1° gennaio 2026, coloro che svolgono turnazioni settimanali di 18 e 21 turni avranno una riduzione di 4 ore, a cui si aggiungeranno altre 4 ore l’anno successivo. Dal 1° gennaio 2027, invece, l’ulteriore riduzione di 4 ore si applicherà a tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Anche il welfare occupa un ruolo importante nel rinnovo del CCNL Cooperazione Alimentare 2023-2027, incrementato infatti di 5,5 euro mensili per ogni lavoratore.
Saranno migliorate le prestazioni del fondo sanitario e verrà attivata una copertura assicurativa per il rischio morte. Previste inoltre misure di sostegno per le vittime di violenza di genere (alle quali sarà riconosciuto il diritto trasferimento in un’altra unità produttiva) e risorse per promuovere la formazione aziendale, la salute e sicurezza e avviare collaborazioni con gli Istituti Tecnici Superiori.
Per il fondo di previdenza complementare, Previdenza Cooperativa, il contributo a carico delle aziende è stato innalzato all’1,5% (+0,3%).
Fondamentali, infine, i passi fatti per promuovere tipologie contrattuali stabili. Passa infatti dal 50% al 25% la percentuale complessiva massima di contratti a termine, in somministrazione e in staff leasing che possono essere attivati rispetto ai contratti a tempo indeterminato.