I buoni pasto costituiscono un fringe benefit in alcuni casi previsti dal contratto collettivo. Ma succede anche che il datore di lavoro, pur tenuto a pagarli, raggiri le norme e decida di non erogarli.
E’ il caso degli infermieri e operatori socio-sanitari che un po’ in tutta Italia si ritrovano a portare avanti battaglie (anche giudiziarie) per il riconoscimento di quello che è già un diritto stabilito dal CCNL.
Accordo Buoni Pasto Infermieri e OSS di Fermo
La buona notizia, per il personale sanitario dell’AST di Fermo, è la sottoscrizione di un accordo con il sindacato NurSind, per il riconoscimento del buono pasto fino ad ora negato.
L’accordo prevede il riconoscimento retroattivo dei buoni pasto fino a 10 anni indietro. Il “monte buoni” arretrato sarà liquidato per l’80% dell’intero ammontare con il cedolino paga di luglio 2024.
L’annuncio dell’intesa arriva direttamente dal segretario provinciale NurSind di Fermo, Gianluca De Paolis.
Buoni pasto agli Infermieri: si muove l’Abruzzo
Se a Fermo il personale sanitario, sia infermieri che ausiliari, potranno contare su un accordo sindacale che mette definitivamente fine alla questione dei buoni pasto, non è così in Abruzzo. Dove l’ASL di Lanciano Vasto Chieti continua a negare il bonus legato al pasto per gli infermieri turnisti (oltre le 6 ore) e il sindacato continua ad andare avanti a colpi di ricorsi giudiziari. Iniziative simili si sono viste anche a Viterbo.
Tuttavia, secondo quanto si apprende dalla cronaca locale, sembrerebbe che vi sia in corso un negoziato tra ASL e sindacato volto al riconoscimento dei buoni pasto attraverso un accordo stragiudiziale, che comprenderebbe l’erogazione degli arretrati.