Metalmeccanici, 280€ sì o no? Il 30 maggio parla Federmeccanica: i dettagli

Sta per entrare nel vivo la trattativa per il rinnovo di contratto collettivo dei metalmeccanici con le relative rivendicazioni economiche. Da un lato, i sindacati delle ‘tute blu’ che chiedono 280 euro di aumento. Dall’altra, il rischio di una fumata nera degli industriali già nell’incontro calendarizzato a strettissimo giro.

Rinnovo CCNL Metalmeccanici, appuntamento al 30 maggio

Fiom, Fim e Uilm hanno chiesto 280 euro di aumento per il rinnovo del CCNL metalmeccanici in scadenza il 30 giugno 2024. Nonostante la richiesta abbia riscosso il consenso dei lavoratori, Assistal e Federmeccanica non sembrano disposti ad accettarla. Secondo gli industriali, infatti, «le richieste sindacali vanno oltre il dovuto».

Lo scorso aprile sembrava che fossero disposti ad accettare aumenti non superiori a 140 euro in 3 anni (fonte: Corriere della Sera). Esattamente la metà.

Una prima risposta sul reale valore degli aumenti di stipendio da inserire nel CCNL Federmeccanica-Assistal la si avrà il prossimo 30 maggio, quando la trattativa entrerà nel vivo con la riunione sindacale di apertura. Lo ha rivelato il Segretario Generale della Fiom-Cgil Michele De Palma in un’intervista pubblicata su Repubblica Napoli del 25 maggio 2024.

La richiesta dei sindacati e la risposta degli Industriali

La richiesta dei sindacati dei lavoratori che poco piace agli industriali può essere così sintetizzata:

  • conferma del modello contrattuale esistente, specie per ciò che riguarda il rinnovo della parte economica (clausola di garanzia);
  • adeguamento dei minimi di 280 euro al livello C3, ex 5a categoria;
  • 700 euro di elemento perequativo, per chi non ha accordi aziendali sui premi;
  • welfare aziendale ad un minimo di 250 euro;
  • aumento della contribuzione MetaSalute di ulteriori 4 euro;
  • settimana lavorativa di 35 ore a parità di salario.

Gli industriali ribattono: nell’attuale contratto “dei metalmeccanici «sono già riconosciuti incrementi salariali significativi per il recupero dell’inflazione (circa 120 euro, ndr)“. Si fa riferimento ai 123,40 euro riconosciuti ai lavoratori a partire da giugno 2023 in forza della clausola di garanzia. Numeri che dovrebbero essere replicati anche nel cedolino paga di giugno 2024.

Difficile, dunque, che si riesca a strappare l’ok degli industriali per i 280 euro. Più probabile che Federmeccanica e Assistal mantengano una posizione di distanza che miri a dare spazio alle richieste datoriali.