Quanto manca alla seconda ricarica della Carta Spesa? Introdotta per la prima volta nell’estate del 2023, la Carta è ormai “asciutta” dallo scorso 15 marzo, data entro la quale i beneficiari dovevano spendere i 460 euro caricati sopra.
È ormai qualche mese che non si ha più notizia della Carta Spesa Dedicata a te. Dopo un primo allarme, in cui sembrava che la misura fosse a rischio nonostante i 600 milioni stanziati dal Governo per il 2024, il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ha annunciato un nuovo decreto. Ne parlerà nel corso della conferenza stampa fissata per giovedì 6 giugno.
Nel 2023, la Carta Spesa ha coinvolto più di un milione di beneficiari. Si tratta di famiglie:
La Carta è stata ricarica in due manche: in un primo momento con 382,50 euro da spendere in prodotti alimentari di prima necessità a un prezzo scontato del 15%. Nell’inverno poi sono arrivati altri 77,20 euro da usare per fare rifornimento o per abbonarsi ai mezzi di trasporto pubblico. In totale dunque ogni carta ha un valore di quasi 460 euro.
Valore che ancora non si sa se verrà confermato o meno, così come ancora non si sa nulla riguardo la platea dei beneficiari. Considerando che in ballo ci sono 600 milioni di euro, 100 in più rispetto a quelli stanziati nel 2023, non è escluso che quest’anno la Carta Spesa possa avere un valore superiore a 460 euro, oppure che la platea dei beneficiari possa essere allargata.
Nonostante le apparenti reticenze iniziali, sembra che anche gli sconti del 15% siano confermati. Anzi, potrebbero anche aumentare. Gli unici contrari agli sconti sembravano essere i commercianti, penalizzati in termini di fatturato. Ma stando alle ultime dichiarazioni del Ministro Lollobrigida sembra che il rischio di una riduzione degli sconti non ci sia mai stato.
Domani 6 giugno Lollobrigida farà la conferenza stampa, in cui annuncerà la Carta Spesa per il 2024. Nel processo di assegnazione sono coinvolti più enti: i Comuni, INPS e Poste Italiane. È probabile quindi che per avere la nuova ricarica ci sia da aspettare ancora qualche mese: alcune testate parlano di luglio, altre ancora rimangono sul vago e dicono che arriverà in estate. Da domani tutto dovrebbe essere più chiaro.