Sciolta la riserva per i candidati al concorso ATA 24 mesi che hanno prestato servizio oltre il termine di presentazione delle domande (30 maggio), ma comunque entro il 30 giugno.
Lo ha reso noto il Ministero dell’Istruzione e del Merito, con la nota 86850 del 14 giugno 2024. Il provvedimento riguarda l’indizione dei concorsi per titoli per l’aggiornamento e l’integrazione delle graduatorie ATA (ex aree A e B) per l’anno scolastico 2024/2025.
Concorso ATA 24 mesi: chi può candidarsi
Le domande per il concorso ATA 24 mesi si sono chiuse lo scorso 30 maggio. Hanno potuto presentare la domanda:
- le persone in servizio in qualità di personale ATA a tempo determinato nella scuola statale nella medesima provincia e nel medesimo profilo professionale cui si concorre;
- il personale che, eventualmente, non sia in servizio all’atto della domanda nella medesima provincia e nel medesimo profilo professionale cui concorre non perde la qualifica di “personale ATA a tempo determinato della scuola statale” se inserito nella graduatoria provinciale ad esaurimento o negli elenchi provinciali per le Supplenze della medesima provincia e del medesimo profilo cui si concorre;
- il personale che non si trovi nelle condizioni di cui alla precedente lett. a) né nelle condizioni di cui alla precedente lett. b) conserva, ai fini della presente ordinanza, la qualifica di “personale ATA a tempo determinato della scuola statale” se inserito nella terza fascia delle Graduatorie di circolo o di istituto per il conferimento delle supplenze temporanee della medesima provincia e del medesimo profilo cui si concorre.
Inoltre, occorre aver svolto almeno 24 mesi di servizio.
Scioglimento della riserva
Il requisito dei 24 mesi di servizio può essere soddisfatto entro il prossimo 30 giugno. Ciò significa che la candidatura può essere stata presentata prima di aver concluso l’attività di servizio. Gli USR (Uffici Scolastici Regionali) hanno quindi consentito ai candidati al concorso ATA di dichiarare con riserva il servizio svolto dopo la presentazione della domanda.
La suddetta nota ministeriale proclama «con decorrenza dal 16 giugno p.v., la possibilità di sciogliere la riserva ed acquisire a pieno titolo il servizio effettivamente prestato».
In pratica, dallo scorso 16 giugno gli USR hanno il compito di verificare che il candidato abbia effettivamente prestato servizio anche dopo l’invio della domanda, nel caso in cui avesse dichiarato così. Tuttavia, la nota non indica come lo scioglimento della riserva e l’acquisizione del servizio effettivamente prestato dai candidati debbano essere gestiti. Pertanto, ogni USR si organizzerà autonomamente.