Com’è noto, il Bonus Mamma, cioè la decontribuzione fino a un massimo di 250 euro mensili, può essere ottenute dalle lavoratrici madri che ne hanno diritto solo se hanno un contratto a tempo indeterminato.
Ci sono tuttavia alcuni casi borderline che andiamo ad analizzare e ad approfondire in questo articolo.
Il caso del personale di ruolo con contratto a tempo determinato
I casi particolari che andiamo ad analizzare riguardano il mondo della Scuola.
Non è raro il caso di insegnanti di scuola dell’infanzia o primaria che vanno ad insegnare nella scuola secondaria con un contratto temporaneo valido un anno scolastico, come non è raro il caso del personale ATA che svolga per un anno scolastico mansioni superiori in un’altra qualifica.
Se il contratto termina il 30 giugno, le lavoratrici con due figli – di cui uno con età inferiore a dieci anni – oppure con tre figli con almeno un minorenne, possono far richiesta del “bonus mamma con decorrenza dal mese di luglio.
Personale assunto a tempo indeterminato dal 1° settembre
Avranno diritto a richiedere il “bonus mamma”, dal 1° settembre, le lavoratrici che avranno un contratto a tempo indeterminato.
Rientrano in questo caso anche le mamme che, nell’anno scolastico 2023-2024, hanno fatto l’anno di formazione e prova con contratto a tempo determinato per un anno scolastico.
Ecco chi perde il diritto al bonus mamma
Con l’inizio del nuovo anno scolastico, ci saranno lavoratrici che perderanno il diritto al bonus mamma.
Nel caso in cui si accettino supplenze a tempo determinato per un anno scolastico, il diritto viene perso per tutta la durata dell’anno scolastico.
Le lavoratrici madri, pertanto, dovranno scegliere tra avere il bonus o svolgere un altro incarico tenendo presente che – se la comunicazione viene trasmessa in ritardo – potranno verificarsi conguagli a debito.
Come ottenere il bonus mamma?
Poiché per alcune lavoratrici questa sarà la prima volta in cui dovranno fare domanda, facciamo un piccolo ripasso.
Esiste una piattaforma, aperta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) per la richiesta della decontribuzione IVS (dove IVS è l’acronimo di Invalidità, Vecchiaia, Superstiti).
Come riportato dalla nota ministeriale che pubblichiamo la piattaforma è attiva dal 22 aprile 2024.
Per l‘inserimento della domanda, la dipendente si deve munire di SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta di identità elettronica).
Il login dovrà essere effettuato nell‘area riservata in alto a destra all’interno del sito del Ministero (http://mim.gov.it).
Dopo aver effettuato l’accesso nell’area riservata l’utente dovrà selezionare il servizio “Decontribuzione di maternità” nell’elenco di tutti i servizi (menù -> servizi -> tutti i servizi).
Vanno segnalati solo i figli più piccoli
Sarà possibile indicare da due ad un massimo tre figli.
In caso di lavoratrice madre di più di tre figli è necessario includere tra quelli comunicati il codice fiscale del figlio più piccolo.
L’esonero contributivo sarà valido tre anni per le madri con più di due figli.
Per le madri con due figli l’esonero vale solo per l’anno 2024 a condizione che il figlio più piccoli non superi il 10° anno di età.
Dopo l’invio non saranno possibili modifiche
Le lavoratrici madri dovranno fare molta attenzione.
Dopo aver inserito la richiesta, nel caso si sia proceduto all’invio, non sarà più possibile apportare modifiche.