Contributi INPS, come controllare e anticipare la Pensione in pochi click

Inps

Il controllo della propria situazione previdenziale è molto importante in un ottica di prevenzione sul futuro trattamento di pensione.

Infatti questa consapevolezza sta prendendo piede nelle giovani generazioni mentre ancora le vecchie sono legate al concetto, superato, che le pensioni si basino ancora su una percentuale dell’ultimo stipendio.

E’ necessario, quindi, prendere coscienza che un controllo costante della propria contribuzione previdenziale facilita, nel medio e lungo periodo, i tempi di erogazione della pensione.

Ecco come controllare i contributi Inps

Per controllare lo stato della propria contribuzione, i dipendenti – pubblici o privati – devono accedere al proprio fascicolo previdenziale dov’è allocato l’estratto conto previdenziale.

La prima cosa che balza all’occhio sono i colori dell’estratto conto. Troveremo pertanto in:

  • blu le retribuzioni della gestione privata;
  • arancione le retribuzioni della gestione pubblica (ex INPDAP);
  • verde i compensi percepiti nella gestione separata;
  • rosso le retribuzioni che riguardano il mondo dello sporto e dello spettacolo (ex ENPALS)

Ora, la nostra attenzione sarà rivolta alle retribuzioni in arancione, come in questo caso, dov’è rappresentata la posizione di un dipendente di un’azienda ULSS, con contribuzione CPDEL (Cassa Pensioni Dipendenti Enti Locali).

Parte di un estratto conto contributivo di un dipendente CPDEL. Come si può notare non sono riportate le retribuzioni fino all’anno 1993.

Contributi INPS Dipendenti pubblici, perché mancano le retribuzioni fino al 1992?

In tutti gli estratti conto dei dipendenti pubblici, a differenza dei dipendenti privati e delle altre categorie, non sono riportati i dati retributivi antecedenti l’anno 1993.

In questo caso, non c’è nulla da preoccuparsi in quanto il dato non serve.

Per questa categoria di lavoratori, fino al 1992, vige il sistema retributivo, nel senso che la retribuzione valida, per questo periodo, è quella presente nell’ultimo cedolino prima di andare in pensione.

Quanto vale un anno di contributi fino al 1992?

Vigendo il sistema retributivo, ogni anno antecedente il 1993, vale il 2,333% dell’ultima retribuzione.

Nell’esempio riportato nell’immagine, la lavoratrice risulta aver lavorato 3 anni interi dal 1990 al 1992 e, pertanto, supponendo una retribuzione finale di 3mila euro lordi, una parte di pensione, chiamata quota A, corrisponderà ad euro 209,97 vale a dire (3.000 x 2,333 x 3) : 100.

Contributi INPS: gli anni successivi al 1992?

Per quanto riguarda invece gli anni successivi al 1992, la pensione viene calcolata, per il periodo dal 1993 al 1995, con la media ti tutte le retribuzione dal 1993 ad oggi, rivalutate annualmente secondo l’indice ISTAT.

Fino al 1995 pertanto la pensione è sempre calcolata con il sistema retributivo (quota B).

Dal 1996, entra in vigore la normativa della riforma delle pensioni che prende il nome di Lamberto Dini (legge 335/1995), allora Primo Ministro.

Dal 1996, tutte le pensioni sono calcolate con il sistema contributivo, cioè in base ai contributi versati.

Le retribuzioni riportate nell’estratto conto, però, non vengono rivalutate, in fase di calcolo pensionistico, secondo la variazione degli indici ISTAT, ma dall’incremento del Prodotto Interno LordoPIL.

Negli anni in cui il PIL ènegativo, come nel 2015 e nel 2020, i montanti contributivi non vengono rivalutati.

Si chiama pertanto mista la pensione che è formata da una parte retributiva e da una parte contributiva. Solo contributiva per i lavoratori che hanno versato i contributi a decorrere dal 1996.