HomeEvidenzaStatali, ancora 15-18€ su IVC è segnale per nuovi aumenti

Statali, ancora 15-18€ su IVC è segnale per nuovi aumenti

Intervistato dal quotidiano Il Messaggero, nell’edizione in edicola il 15 luglio, il presidente ARAN, Antonio Naddeo si sofferma sui rinnovi dei contratti collettivi dei comparti pubblici.

Rinnovi Statali fermi e 160 euro non bastano

Le trattative per i comparti Sanità, Funzioni Locali e Funzioni Centrali sono iniziate in sordina, mentre quella del Comparto Scuola è fermo alla prima riunione col Ministro Valditara.

Nonostante lo stanziamento della Legge di Bilancio, i sindacati sostengono che le risorse siano insufficienti a difendere il potere d’acquisto dei lavoratori statali e, in attesa di nuovi eventuali stanziamenti da parte del Governo, la firma è lontana.

Ma la verità è un’altra, sottolinea il presidente ARAN. Ogni tornata contrattuale nel pubblico impiego ha portato più soldi di quelli previsti dall’IPCA, indice preso a riferimento dal protocollo del 2009. Per il triennio 2022-2024 si parla di circa 160 euro. Cifra media da riferirsi per tutti i comparti, Scuola compresa.

IVC e nuovi aumenti da rifinanziare nel 2025

Secondo Naddeo attendere un ulteriore stanziamento, a questo punto con la legge di Bilancio del 2025, non sarebbe conveniente per i sindacati. Servirebbe un ulteriore miliardo di euro solo per poter erogare 10 euro in più per ogni dipendente pubblico.

Poiché i contratti ancora da firmare sono in scadenza al 31 dicembre 2024, il Governo dovrà trovare le risorse per finanziare l’Indennità Vacanza contrattuale per il triennio 2025-2027.

Secondo il presidente dell’ARAN la cifra lorda IVC potrebbe aggirarsi “tra i 15 e i 18 euro in più al mese”. Questo significa che l’incremento ulteriore che potrebbe arrivare, dovrebbe essere tra lo 0,5 all’1% della base retributiva attuale. Poiché la base di calcolo è percentuale, in caso di rinnovo contrattuale l’IVC sarà calcolata sugli importi lordi aggiornati anziché sui vecchi stipendi del 2021.

Il nuovo IVC rivalutato potrebbe andare, dal 2025, a tutti i dipendenti pubblici in attesa del rinnovo contrattuale.

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