Reddito di Cittadinanza ritorna in Regione. La proposta di Forza Italia

Rdc

Potrebbe tornare il Reddito di Cittadinanza, il sussidio contro la povertà che il Governo Meloni ha abolito dallo scorso gennaio. Siamo in Sicilia, la seconda regione dopo la Campania per numero di percettori di RdC, quando ancora questo esisteva.

La proposta arriva dalla vicepresidente dell’Assemblea Regionale Luisa Lantieri, di Forza Italia. Lo fa tramite un disegno di legge depositato lo scorso 6 giugno.

Reddito di Cittadinanza regionale: la proposta

Ricreare un Reddito di Cittadinanza regionale. È questo ciò a cui punta Luisa Lantieri, deputata di Forza Italia e vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana. Un’iniziativa in controtendenza rispetto alla volontà del partito, che salito al Governo ha abolito fin da subito il RdC. Una proposta formulata dunque a titolo “personale” e che il Governatore della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha bocciato fin da subito.

Come riportato da Ansa, si tratterebbe, comunque, di un beneficio economico tra 200 e 400 euro da riservare ai soggetti tra i 18 e i 59 anni più bisognosi in possesso di determinati requisiti.

La stessa fascia di età rimasta esclusa dall’Assegno di Inclusione, il sussidio introdotto dal Governo Meloni che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza pentastellato ma che tutela solo le famiglie con soggetti fragili. I cittadini tra i 18 e i 59 anni, infatti, ad oggi possono fare affidamento solo sul Supporto Formazione e Lavoro da 350 euro mensili. A patto però che abbiano un ISEE entro i 6 mila euro e che accettino di prendere parte a un percorso di politica attiva del lavoro. Sussidio che, comunque, non dura per più di un anno.

Cosa si legge nel ddl

Come anticipato, il testo è stato depositato il 6 giugno scorso:

La presente proposta di legge regionale è stata redatta nella piena consapevolezza che le risorse di bilancio della Regione sono da sole insufficienti a garantire un sostegno al reddito a tutte le famiglie in difficoltà private di qualsiasi aiuto dalle politiche governative. – si legge nella relazione al ddl, come riportato da Ansa – Senza alcuna pretesa che la Regione si sostituisca allo Stato nell’affrontare quella che è a tutti gli effetti un’emergenza nazionale, la proposta prevede che l’amministrazione regionale garantisca, malgrado i limiti delle proprie disponibilità finanziarie, un sostegno ai nuclei familiari che, tra tutti quelli esclusi dall’Assegno di inclusione in forza dell’assenza di componenti tutelati, versano nelle condizioni di maggiore difficoltà“.

Le commissioni Lavoro e Sanità dell’Ars dovrebbero cominciare l’esame il prossimo 18 luglio. Come detto, il Governatore Schifani ha preso le distanze fin da subito da un eventuale Reddito di Cittadinanza regionale. Ribadendo come la proposta sia di stampo personale e non concordata col partito.