Assegno di Inclusione, i percettori che entro lo scorso 20 luglio non si sono recati presso i servizi sociali per il primo colloquio non riceveranno la ricarica di luglio.
Recarsi presso i servizi sociali quando convocati (o in autonomia, se la chiamata tarda ad arrivare) è fondamentale per la presa in carico del nucleo familiare e, di conseguenza, anche per l’avvio ai pagamenti. Per farlo c’è una determinata scadenza da rispettare, pena la sospensione del beneficio.
Assegno di Inclusione, quando andare ai servizi sociali?
Tutti i componenti del nucleo familiare percettore dell’Assegno di Inclusione devono recarsi al primo incontro con gli assistenti sociali. Tra i membri della famiglia deve per forza esserci o un soggetto disabile, o un ultra 60enne, o un minorenne o uno svantaggiato, altrimenti non si può accedere alla misura. Serve, inoltre, un ISEE non superiore a 9.360 euro.
Come detto, tutta la famiglia ha l’obbligo di presentarsi al primo appuntamento presso i servizi sociali, durante il quale gli operatori svolgeranno un’analisi multidisciplinare dei bisogni del nucleo.
Il primo appuntamento deve svolgersi entro 120 giorni dalla data di avvio della trasmissione ai Comuni delle domande accolte. Decorso tale termine la domanda di Assegno di Inclusione è sospesa e INPS la sblocca solo dopo che il nucleo familiare si sarà presentato presso i servizi sociali.
Tuttavia, anche per andare ai servizi sociali dopo che la pratica è stata bloccata può essere utile prendere a riferimento una data specifica. Vediamo meglio.
Adi sospeso, come rimediare?
Al colloquio con i servizi sociali i percettori dell’Assegno di Inclusione devono presentarsi obbligatoriamente quando convocati, altrimenti in autonomia. Come detto, il primo incontro è quello che formalizza la presa in carico della famiglia e, dunque, che avvia i pagamenti.
Subito dopo il primo appuntamento gli operatori dei servizi sociali dovranno registrare prontamente nella piattaforma GePI l’avvenuta presentazione del nucleo familiare. In questo modo, anche la famiglia che è incappata nella sospensione del sussidio perché si è recata ai servizi sociali dopo la scadenza dei 120 giorni si vedrà sbloccare la pratica.
Come fa sapere INPS nel messaggio n. 2132, “le registrazioni che perverranno entro il giorno 20 del mese saranno rielaborate in tempo utile per le relative disposizioni mensili di pagamento“. Ciò significa che, tra i percettori il cui assegno era sospeso, solo chi si è recato ai servizi sociali entro il 20 luglio scorso riceverà la ricarica AdI di fine mese.
Quelle che verranno inserite d’ora in avanti saranno quindi rielaborate per i pagamenti del mese di agosto. I beneficiari recupereranno la o le mensilità spettanti e non percepite come arretrato.