E’ iniziata dal 20 luglio 2024, la campagna di raccolta firme per il referendum abrogativo della legge sulla autonomia differenziata, promossa dal Comitato referendario costituito da un vasto schieramento di forze sociali, politiche, associative e della società civile.
Il quesito referendario è stato depositato in Cassazione.
Con l’autonomia differenziata, gli stipendi di insegnanti e ATA potrebbero passare alle Regioni
L’istruzione è una delle materie che potrebbe essere demandata alle regioni che ne fanno richiesta.
Le Regioni, tuttavia, dovrebbero farsi carico di decine di migliaia di stipendi di docenti e personale ATA.
Le risorse per il pagamento potrebbero essere trasferite direttamente dallo Stato alle Regioni. A questo punto, tuttavia, sorge un problema di costi di gestione degli stipendi.
Il pagamento diretto delle Regioni avverrebbe su piattaforme diverse da NoiPA.
Il costo mensile di un cedolino NoiPA è molto basso, circa 2 euro a dipendente, in quanto la gestione di tre milioni di stipendi consente di ottenere importanti economie di scala. Le Regioni potrebbero avvalersi, tuttavia, della stessa piattaforma NoiPA attraverso una convenzione ma, a questo punto, ci potrebbero essere problemi con le specificità del personale non appartenente al comparto Scuola.
Autonomia differenziata, nessuna Regione ha finora richiesto di gestire la Scuola
Tra le deleghe che dovrebbero passare dallo Stato alla Regione, c’è da dire però che nessun Regione ha chiesto, finora, di gestire direttamente la Scuola.
Solo le due province di Trento e Bolzano pagano direttamente i Docenti e il personale ATA con gli stipendi maggiorati di una indennità provinciale di circa 200 euro mensili per gli insegnanti.
Il contratto applicato al personale della Scuola continuerebbe ad essere quindi quello nazionale – stabilito dagli accordi negoziali tra OO.SS. e ARAN – con possibili variazioni dovute ad eventuali contratti integrativi locali.
I tempi del passaggio delle competenze alle regioni sono medio lunghi
In virtù della complessità della materia, i tempi per il passaggio della gestione degli stipendi dallo Stato alle Regioni potrebbero essere lunghi.
Il cambiamento delle regole in una materia così complessa, la creazione di costose piattaforme stipendiali, potrebbe non rendere appetibile una gestione diretta della materia scolastica da parte delle Regioni.
Noi abbiamo analizzato quello che succede nelle province autonome di Trento e Bolzano dove il personale ha certamente un trattamento economico superiore ma si tratta pur sempre delle due province più ricche d’Italia, che rappresentano l’eccezione più che la regola.