Metalmeccanici precari: no alla stabilizzazione col CCNL

Metalmeccanici

Nel futuro CCNL Metalmeccanica Industria non ci sarà nessun altra clausola che disponga la stabilizzazione dei lavoratori precari. Lo ha annunciato Federmeccanica ieri, nell’ambito della trattative per il rinnovo, parlando ai sindacati dei lavoratori Fim-Fiom-Uilm.

Nella Metalmeccanica il 95% dei lavoratori a tempo indeterminato

Secondo quanto riporta Fim-Cisl in un comunicato il direttore generale di Federmeccanica Stefano Franchi ha sottolineato “come nelle imprese metalmeccaniche, secondo l’indagine di Federmeccanica stessa, il 95% dei contratti sono a tempo indeterminato, non rispondendo di fatto alle richieste presenti in piattaforma sulla stabilizzazione dei contratti precari”.

Qualche ora più tardi un comunicato della stessa Federazione degli Industriali chiarisce alcuni aspetti: esistono già casi di stabilizzazione effettuata a livello aziendale, è quella la sede per trovare soluzioni di questo tipo, i dati dimostrano che “il 36% delle nuove assunzioni stabili sono trasformazioni di contratti a termine o in somministrazione”. Da qui una ulteriore precisazione, la stabilizzazione può avvenire “unicamente in presenza di condizioni oggettive e soggettive che soltanto a livello aziendale è possibile valutare”.

L’indagine Federmeccanica non rappresenta la realtà

Messi sotto la lente di ingrandimento i numeri di Federmeccanica non convincono a pieno il sindacato, che denuncia come le percentuali dei tempi indeterminati non siano reali. O meglio non sono adeguatamente rappresentativi della realtà.

Si basa semplicemente sull’indagine effettuata da Federmeccanica, “che interessa un piccolo campione che riguarda 970 aziende, e 197 mila lavoratori su una realtà complessiva di 43mila aziende e oltre 1.6.milioni di lavoratori”.

Secondo il sindacato la realtà rispecchia esattamente l’opposto: uso improprio dello staff leasing (somministrazione di lavoro a tempo indeterminato) da circa 5-6 anni senza garanzie per l’assunzione diretta. “Questo non è accettabile”, denunciano i sindacati, che in piattaforma e al tavolo negoziale hanno chiesto di “individuare un percorso certo di stabilizzazione dei lavoratori”.

Il negoziato è stato aggiornato al 19 settembre.