Stop ai servizi degli stabilimenti balneari di tutta Italia. E’ l’iniziativa messa in campo dai sindacati dei balneari Sib, aderente a Fipe-Confcommercio, e Fiba-Confesercenti, che minaccia di creare disagi a turisti e villeggianti che hanno acquistato servizi in abbonamento o intendono noleggiare ombrelloni e lettini in alcune giornate del mese di agosto.
Il calendario prevede 3 giorni di “serrata” (sciopero delle imprese) con cadenza ogni 10 giorni:
- 9 agosto chiusura per 2 ore;
- 19 agosto chiusura di 4 ore;
- 29 agosto chiusura per 6 o 8 ore.
I motivi della protesta
Alla base della protesta la Direttiva europea Bolkenstein che costringe a mettere a gara le concessioni entro il 31 dicembre 2024. Il rischio di poterle perdere è alto, per questo chiedono aiuti e indennizzi adeguati, specie nei casi dove gli investimenti dei privati hanno portato anche alla realizzazione di bar, bagni, piscine, ecc. Struttura che secondo la Corte di Giustizia europea possono essere acquisiti dallo Stato senza rimborsi.
Per chi negli ultimi anni ha quindi investito fortemente nel settore del turismo estivo balneare il rischio di vedersi annullati anni di sacrifici è alto.
Ultimatum 9 agosto
Nei comunicati stampa le categorie, che rappresentano circa 30.000 aziende dislocate in tutta Italia, parlano di un ultimatum che sarà decisivo. Si tratta del 9 agosto.
“Quando chiuderà il Parlamento per la pausa estiva, se non sarà stato varato un provvedimento legislativo chiarificatore della questione concessoria, chiuderemo gli ombrelloni di tutta Italia”. Per la verità è da mesi che i sindacati invocano questo provvedimento, con l’appoggio di altre categorie affini e gli enti locali. Ma finora le richieste sono rimaste inascoltate dal Governo, che sta lasciando ogni iniziativa agli enti concedenti (bandi di comuni e autorità portuali, a seconda dei casi) senza una cornice regolamentatoria nazionale.