Anche i lavoratori agricoli possono beneficiare dell’ISCRO, l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa riconosciuta dall’INPS a partire dal 1° agosto prossimo, per un valore fino a 800 euro.
A patto, naturalmente, che rispettino le condizioni per averla. Vediamo quali.
Agricoli, quando si iscrivono alla Gestione Separata INPS
La legge non impedisce ai lavoratori agricoli di fruire dell’ISCRO, a condizione che rispettino i requisiti necessari per accedervi. L’ISCRO è riservata ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata dell’INPS che esercitano attività di lavoro autonomo come professione abituale. Quindi ai liberi professionisti titolari di partita IVA.
Solitamente chi effettua attività agricole e/o affini a quelle agricole (es. giardinaggio, orto-florovivaismo, ecc.) è iscritto alla previdenza agricola. Per esempio i coltivatori diretti, ossia i piccoli imprenditori agricoli che svolgono un’attività agricola in modo esclusivo e prevalente. Oppure gli imprenditori agricoli professionali delle imprese agricole costituite in forma individuale o collettiva.
Per l’iscrizione alla previdenza agricola sono però necessari particolari requisiti, e non è detto che si riesca a rispettarli tutti (per esempio, serve avere un numero minimo di giornate lavorate annue). Chi non soddisfa le condizioni per affidarsi alla previdenza agricola può comunque optare per l’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS.
Questa è riservata a varie categorie di lavoratori, tra cui i co.co.co., i prestatori di lavoro occasionale accessorio e i lavoratori autonomi occasionali con reddito superiore a 5.000 euro. Quindi, anche i lavoratori agricoli che rientrano in una di queste categorie possono iscriversi alla Gestione Separata. E avere, di conseguenza, uno dei primi requisiti per ottenere l’ISCRO.
Cosa serve per avere l’ISCRO
I lavoratori autonomi e i liberi professionisti che intendano beneficiare dell’ISCRO per 5 mesi devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- non essere titolari di trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
- non essere beneficiari di Assegno di Inclusione;
- aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno che precede quello di presentazione della domanda;
- aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12.000 euro;
- essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
- essere titolari di partita IVA attiva da almeno tre anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso.
Il lavoratore agricolo autonomo iscritto alla Gestione Separata dell’INPS che rispetta tutti questi requisiti può dunque fare domanda di ISCRO. Anche nel caso in cui beneficiasse della Disoccupazione agricola: ipotesi residua comunque vincolata al possesso delle giornate utili.
L’ISCRO, infatti, è incompatibile con la NASpI, la DIS-COLL, l’ALAS e l’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo, ma la normativa non dice nulla riguardo la Disoccupazione agricola. Pertanto, le due prestazioni possono conciliare.
La finestra per inviare la domanda rimarrà aperta dall’1° agosto al 31 ottobre. Per presentarla bisognerà accedere al servizio apposito dalla pagina INPS, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.