Chi da gennaio ha perso il Reddito di Cittadinanza può comunque fare affidamento sull’Assegno di Inclusione, se ne soddisfa i requisiti. Il Governo Meloni, infatti, ha rimpiazzato il RdC con due sussidi: i nuclei familiari più fragili possono contare, appunto, sull’Assegno di Inclusione.
Chi ha diritto all’AdI
L’Assegno di Inclusione non copre totalmente la platea degli aventi diritto al vecchio Reddito di Cittadinanza. Obiettivo del Governo in carica, infatti, è sempre stato quello di tutelare i più fragili e di avvicinare al mondo del lavoro, invece, coloro che hanno le competenze e le abilità per lavorare.
L’Assegno di Inclusione spetta dunque ai non occupabili, a chi per un motivo o per un altro non ha le caratteristiche per lavorare. Per questo motivo, possono beneficiare dell’AdI solo i nuclei familiari in cui sono presenti membri:
- disabili;
- over 60;
- minorenni;
- in condizione di svantaggio.
Servono poi un ISEE entro i 9.360 euro (il limite è lo stesso del Reddito di Cittadinanza) e un valore del reddito familiare inferiore a una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza seguente:
Tutti i componenti del nucleo beneficiario dell’AdI sono comunque obbligati a sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale in fase di domanda e a presentarsi al primo colloquio con gli assistenti sociali.
Come funziona l’Assegno di Inclusione
Esattamente come il Reddito di Cittadinanza, anche l’Assegno di Inclusione ha una durata pari a 18 mesi. Può comunque essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per ulteriori 12 mesi. Allo scadere dei periodi di rinnovo è sempre prevista la sospensione di un mese.
Un’altra caratteristica che accomuna il Reddito di Cittadinanza e l’Assegno di Inclusione è che anche quest’ultimo viene caricato su una carta ad hoc: la carta di inclusione, appunto. La ricarica è mensile. La Carta AdI consente di:
- effettuare acquisti di beni e servizi presso i POS degli esercizi commerciali in Italia convenzionati con il circuito Mastercard che rientrano nelle categorie di spesa previste dalla normativa di riferimento;
- effettuare un bonifico mensile SEPA/Postagiro presso gli Uffici Postali per pagare la rata dell’affitto, in favore del locatore indicato nel contratto di locazione o dell’intermediario che ha concesso il mutuo;
- pagare le utenze domestiche presso gli Uffici Postali (con bollettini o MAV postali). È inoltre possibile usufruire delle agevolazioni relative alle tariffe elettriche e quelle riguardanti la compensazione per la fornitura di gas naturale riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate;
- effettuare prelievi di contante entro un limite di 100 euro moltiplicato per la scala di equivalenza.
L’importo non è uguale per tutti, ma varia a seconda della ricchezza e della composizione della famiglia. I tecnici di TuttoLavoro24.it hanno realizzato un CALCOLATORE dell’Assegno di Inclusione così che gli interessati possano fare una stima dell’importo che spetta loro.