Sono 13 le Regioni che vietano il lavoro all’aperto nelle ore più calde della giornata. Con la decisione della giunta della Regione Piemonte i divieti ‘salgono’ al Nord, per la prima volta negli ultimi anni in cui vengono adottati provvedimenti di questo tipo, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
L’ufficialità arriva direttamente dal sito web della Regione Piemonte, da cui si apprende che il Presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi hanno firmato l’ordinanza datata 2 agosto 2024.
La Regione Piemonte vieta il lavoro nelle ore calde
Il divieto decorre dal 5 agosto e riguarda i lavoratori sia subordinati che autonomi, nonché tutti gli soggetti altri soggetti ad essi equiparati, come coloro che lavorano per le ditte appaltatrici.
I settori interessati sono, ancora un volta, il settore agricolo, florovivaistico, i cantieri edili e affini che “svolgono attività classificabili come “fisica intensa” o altre equiparabili e si trovano in condizioni di prolungata esposizione diretta ai raggi solari in giornate particolarmente calde e dove non sia possibile introdurre misure di riduzione del rischio”.
L’orario in cui vige il divieto di prestare servizio è il medesimo delle altre Regioni: dalle 12:30 alle 16:00.
I giorni in cui si attiva il divieto sono quelli segnalati a rischio alto nella mappa del rischio messa a disposizione dall’Inail e pubblicata su https://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/, riferita ai lavoratori esposti al sole con attività fisica intensa. La segnalazione può arrivare ogni giorni alle ore 12:00.
Il divieto è esteso fino a tutto il 31 agosto 2024, salvo proroghe. Questo l’elenco aggiornato e completo delle Regioni:
- Puglia,
- Calabria,
- Campania,
- Lazio,
- Toscana,
- Molise,
- Abruzzo,
- Sicilia,
- Sardegna,
- Basilicata,
- Marche,
- Emilia Romagna,
- Piemonte.