Numerosi sono i casi di docenti che passano dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado, oppure dalla scuola prima e/o dell’infanzia alla scuola secondaria di primo o secondo grado, oppure non è raro il caso di collaboratori scolastici che ottengono assegnazioni provvisorie come amministrativi o amministrativi che ottengono assegnazioni provvisorie come insegnanti.
Cosa succede allo stipendio?
Assegnazione provvisoria: non esiste il diritto a mantenere lo stesso stipendio.
Quando si opta per un contratto a tempo determinato per un ruolo diverso viene firmato un contratto individuale di lavoro tra dipendente e dirigente scolastico.
Nel contratto individuale di lavoro è riportata la retribuzione tabellare spettante al dipendente e, per scoprire se l’importo è maggiore, uguale o inferiore è necessario solamente dividere l’importo lordo per dodici e confrontarlo con quello del proprio cedolino dello stipendio.
Assegnazione provvisoria: l’anzianità non viene riconosciuta
Il contratto di lavoro a tempo determinato che viene sottoscritto tra le parti, riconosce al dipendente solamente lo stipendio iniziale nella qualifica svolta.
Se un collaboratore scolastico, con una anzianità di anni 15 opta per un anno di assistente tecnico amministrativo, lo stipendio corrisposto sarà inferiore di circa 50 mensili rispetto alla precedente qualifica.
Più alte le trattenute previdenziali
Anche le trattenute previdenziali effettuate sono maggiori in quanto sono calcolate sul 118% anziché sul 100% rispetto al personale in ruolo.
Tuttavia, in sede di conguaglio previdenziale di febbraio, i contributi pagati in più sono restituiti.
Niente ritenuta ENAM per gli insegnanti di primaria/infanzia che optano per la secondaria
Nel caso degli insegnanti di scuola primaria o dell’infanzia che optano per la scuola secondaria, la ritenuta ENAM non è dovuta per tutta la durata del contratto a tempo determinato.
Poiché la ritenuta ENAM è pari allo 0,8% dello stipendio base, la revoca della ritenuta potrebbe non essere sufficiente per mantenere il medesimo inquadramento.
Niente bonus mamma per chi opta per un contratto a tempo determinato
La lavoratrici in godimento del bonus mamma e che optano per un contratto a tempo determinato, perdono il diritto al bonus.
Il bonus, infatti, è riconosciuto dalla legge solamente alle lavoratrici a tempo indeterminato.
Durante il periodo in cui viene svolto un contratto a tempo determinato, pertanto, il bonus viene revocato.