Scuola, iniziata l’Emissione speciale. In erogazione oltre 10.000€ di Arretrati

Arretrati

Nel rispetto del calendario, NoiPA sta elaborando i conteggi relativi all’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro dei dirigenti scolastici, sottoscritto nel mese di agosto 2024.

Gli aumenti economici, molto attesi, porteranno all’erogazione di cospicue somme di arretrati.

Contratto Dirigenti Scolastici: un’attesa durata ben sei anni

Il contratto dei Dirigenti Scolastici era fermo dal 31 dicembre 2018 e saranno quindi generati arretrati per ben sei anni, dal 2019 al 2024, e gli arretrati previsti saranno superiori ai 10 mila euro.

Non appena l’elaborazione sarà terminata forniremo tutti i dettagli relativi all’emissione in corso.

Il pagamento degli arretrati sarà effettuato con valuta probabile il 23 settembre con un cedolino a parte.

L’aggiornamento dello stipendio sarà effettuato dalla rata del mese di ottobre 2024.

Contratto Dirigenti Scolastici: l’aggiornamento degli stipendi sarà ad Ottobre

Gli importi degli assegni saranno aggiornati nel cedolino stipendiale del mese di ottobre che conterrà le seguenti modifiche:

  • rivalutazione dell’importo tabellare dello stipendio;
  • eliminazione dell’assegno 118 (indennità vacanza contratttuale) che sarà assorbito dallo stipendio;
  • rivalutazione dell’assegno 119 dal 1° aprile 2022 e dal 1° luglio 2022;

Da notare che, a differenza di docenti e personale ATA, lo stipendio tabellare non contiene l’IIS conglobata.

L’Associazione Nazionale Presidi chiede l’apertura delle trattative per il CCNI

L’Associazione Nazionale Presidi ha chiesto all’ARAN l’immediata apertura delle trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo per la liquidazione della retribuzione di risultato e delle reggenze già effettuate.

Secondo il sindacato dei dirigenti scolastici, “occorre ora procedere tempestivamente alla definizione, per l’anno scolastico 2024/25, della parte variabile della retribuzione di posizione collegata a ciascuna fascia di complessità in modo che tutti i colleghi abbiano certezza degli emolumenti loro dovuti e non si ripeta la disdicevole prassi conosciuta in passato, con i contratti integrativi regionali.”