I lavoratori statali attendono il rinnovo dei contratti collettivi di comparto scaduti il 31 dicembre 2021. Siamo a quasi 3 anni di carenza contrattuale e la chiusura non sembra essere vicina. Il motivo che spinge i sindacati a non firmare i CCNL lo spiega bene il segretario Generale Cgil Maurizio Landini in tv.
La sintesi è questa: il Governo ha certificato che l’inflazione è cresciuta del 17%, con conseguente riduzione del potere di acquisto dei lavoratori. Ma mette sul piatto del rinnovo – dalla Scuola agli enti locali – appena il 5%.
Gli stipendi – spiega Landini sono aumentati “perché abbiamo rinnovato i contratti nazionali, non perché l’ha fatto il Governo. Tutti i lavoratori pubblici, dalla sanità alla scuola, è tre anni che sono senza contratto. E dal 2022 al 2024, lo dice il governo, l’inflazione è cresciuta del 17%. Sa cosa hanno proposto adesso? Un aumento del 5%. Noi cosa dovremmo fare? Firmare gli aumenti al 5% con l’inflazione al 17%? Quindi il governo sta programmando la riduzione dei salari. Questa è la verità”.