HomeCronaca sindacaleStatali, per il contratto Funzioni Centrali si riparte da 116 euro

Statali, per il contratto Funzioni Centrali si riparte da 116 euro

Dopo una pausa di due mesi, sono ripartite le trattative del CCNL Funzioni Centrali.

Funzioni Centrali: riaperte le trattative all’ARAN

Si sono svolta nella mattinata del 24 settembre la trattativa per il rinnovo del contratto dei 193.000 dipendenti delle Funzioni Centrali.

Le trattative erano state previste e calendarizzate dall’ARAN ad inizio mese:

Funzioni Centrali: il comunicato sindacale

A dare dettagliata notizia sul proseguo delle trattative è stata la FP-CGIL.

Il comunicato della FP-CGIL tende alla delusione per l’impossibilità di raggiungere un’intesa che non permette il recupero dell’inflazione registrata dal 2022 al 2024 e che ha sfondato il 17 per cento.

L’organizzazione sindacale è molto pessimista ed ha dichiarato che a queste condizioni non è possibile la firma del contratto.

Un rinnovo contrattuale senza arretrati

Non è prevista l’erogazione degli arretrati per gli anni 2022 e 2023 in quanto i governi non hanno stanziato nulla al di fuori dell’indennità vacanza contrattuale.

L’ARAN ha pure sottolineato come l’“una tantum” corrisposta nel 2023 era un accessorio con non produceva alcun effetto di natura previdenziale.

Gli stessi anticipi del mese di dicembre scorso hanno assorbito l’aumento del 2024 e dovranno essere riassorbiti.

Senza una sanatoria, ci saranno centinaia di migliaia di personale collocato in pensione che, oltre a non aver percepito arretrati, dovrà restituire parte dell’anticipo se andata in pensione.

L’Aran ha proposto il superamento dell’età pensionabile

L’Aran ha proposto un articolo sul cosiddetto “Age management”.

Il testo proposto indica “obiettivi e strumenti” – proposto dal Presidente dell’Aran -in linea con gli elementi di prolungamento dell’attività lavorativa ben oltre l’età pensionabile.

Le organizzazioni sindacali si sono dimostrate contrarie.

L’offerta del Governo

L’Agenzia Governativa ha messo sul piatto i seguenti aumenti lordi:

  • 141 euro lordi per i funzionari
  • 116 euro lordi per gli assistenti
  • 110 euro lordi per gli operatori

Gli importi sono comprensivi dell’indennità vacanza contrattuale e degli anticipi erogati a dicembre unilateralmente dal Governo.

Gli aumenti, pertanto, decrementati dagli importi anticipati, sarebbero i seguenti:

  • 70 euro lordi ai funzionari
  • 60 euro agli assistenti
  • 57 euro agli operatori

Delusione da CGIL e UIL, più possibilista la CISL

Questo il commento della CGIL:

“I numeri danno sempre il giusto valore alle opinioni. E anche oggi – si legge ancora nella nota di Fp Cgil – non si smentisce quanto da tempo stiamo sostenendo: non solo gli incrementi non reggono il confronto con la perdita di potere d’acquisto delle retribuzioni sotto l’inflazione, ma quanto fisicamente entrerà in più nelle tasche dei lavoratori rispetto ad oggi sarà al di sotto delle aspettative. Per questo, abbiamo confermato la nostra posizione relativamente alla inadeguatezza delle risorse e alla necessità di provvedimenti legislativi a sostegno di una partita contrattuale che continua a essere lontana dal concludersi…”.

La UIL, invece, pone la sua attenzione e perplessità sul Fondo Risorse Decentrate per i quali viene proposta una parziale defiscalizzazione.

La CISL, pur rilevando l’inadeguatezza degli incrementi economici, prende atto che l’aumento delle retribuzioni del 5,78% è il più elevato rispetto ai contratti precedenti.

Le trattative proseguiranno nel mese di ottobre.

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