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I Titoli di Stato alzano l’ISEE, ma abbassano Assegno Unico e altri Aiuti. Ecco cosa fa il Governo

A febbraio 2024 sembrava che mancasse poco al decreto, invece non se n’è fatto di nulla: i titoli di stato sono tuttora inclusi nel calcolo dell’ISEE, a differenza di quanto promesso dal Governo Meloni un anno fa.

Che se ne riparli nel 2025? Vediamo.

Esclusione dei Titoli di Stato dall’ISEE: la promessa

Nella Manovra Finanziaria per il 2024 il Governo Meloni aveva promesso l’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’indicatore della situazione economica (l’ISEE, appunto), modificando il regolamento del 2013 che elenca le componenti del patrimonio immobiliare e mobiliare di cui tener conto per il calcolo.

Così facendo, i cittadini sarebbero stati incentivati ad acquistare BOT, BTP, Buoni fruttiferi postali e altri titoli obbligazionari statali (compresi i Libretti di Risparmio statali), perché questi non avrebbero portato a un aumento dell’ISEE. Almeno fino a un massimo di 50 mila euro. Una sorta di premio per chi avesse deciso di rifinanziare le casse dello Stato.

Invece, alla fine, nel corso del 2024, non se n’è fatto di nulla. Il decreto attuativo non è mai arrivato: i titoli di Stato continuano a “fare massa” nell’ISEE, provocandone, eventualmente, un innalzamento.

Con un ISEE più alto il rischio è quello di rimanere esclusi da svariate prestazioni previdenziali: dall’Assegno di Inclusione, dal Supporto Formazione e Lavoro, ma anche dalla Carta Dedicata a te (le cui ricariche sono in corso proprio in questi giorni). Per non parlare dei molteplici Bonus: luce e gas, nido, e tutti gli altri contributi erogati in base all’ISEE.

Cosa succederà nel 2025

Il Governo aveva stanziato 44 milioni di euro per finanziare la misura. Risparmiati, visto che il decreto necessario a modificare suddetto regolamento non è mai stato emanato. Anche l’INPS, in più di un’occasione, ha dovuto ribadire che la novità non poteva entrare in vigore con effetto immediato.

In attesa del provvedimento governativo, i possessori di titoli di debito pubblico italiano devono quindi continuare a indicarli nell’ISEE. Anche se nel 2025 dovesse arrivare il decreto attuativo, visto che in ogni caso non sarà retroattivo.

In ogni caso, è utile ricordare che l’ISEE fa riferimento alla situazione economica, reddituale e patrimoniale di due anni prima. Quindi nell’ISEE 2024 si prende in considerazione l’insieme delle ricchezze al 2022. I titoli di Stato e gli altri prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato acquistati nel 2024, quindi, non inficiano sull’ISEE presentato nel corso di quest’anno.

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