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35 ore settimanali a parità di salario: i Metalmeccanici potrebbero pagare. Ecco come

Al centro del confronto per il rinnovo del CCNL industria Metalmeccanica c’è la richiesta sindacale della riduzione dell’orario settimanale a 35 ore. La questione, finora solo sfiorata, sarà discussa il prossimo 11 ottobre, quando Federmeccanica e Assistal consegneranno un documento ai sindacati.

Il tema per i sindacati non è più rinviabile. Dalle dichiarazioni degli ultimi mesi dei tre Segretari Generali si comprende che questa tornata contrattuale dovrà lasciare il segno.

E allora sulla questione prova a lanciare più di qualche idea, la Fim-Cisl, che da sempre ha perorato la causa della settimana corta per offrire più tempo di vita ai metalmeccanici e allo stesso tempo favorire l’inserimento di giovani.

Con un interessante documento pubblicato il 1° ottobre scorso il sindacato mette in pista varie ipotesi per ottenere l’obiettivo sindacale. Ipotesi non campate in aria, ma frutto dell’esperienza negoziale realizzata in questi anni in decine di accordi integrativi aziendali sottoscritti in questi anni. Insomma per il sindacato la settimana corta di può fare, come già visto in accordi in ABB, Tenarsis, Arvedi, Toyota, Ducati, Watts, AST, Micron Technology, Lamborghini, ecc.

L’obiettivo vero del sindacato sembra essere una riduzione oraria, anche diversa dalle 35 ore. Ciò che appare rilevante per i rappresentanti dei lavoratori in questa fase, è ottenere dal sistema delle aziende un segnale di attenzione verso il miglioramento complessivo delle condizioni di vita dei metalmeccanici.

Tre ipotesi in campo per ottenere la settimana corta nel CCNL 2024-2027

Osservando l’esperienza acquisita in decenni di contrattazione integrativa i sindacati potrebbero offrire un ventaglio di opzioni a Federmeccanica e Assistal che partono da due premesse differenti:

  • il costo della riduzione può essere pagata solo dall’azienda;
  • oppure può essere “ripartito”, e quindi pagato, in parte dai lavoratori e in parte dall’azienda.

Gli istituti contrattuali che possono aiutare in questi casi sono: permessi, ex festività (32 ore), le pause giornaliere durante il turno e le ferie. Proprio su quest’ultime, ricorda Fim-Cisl “va detto che il contratto dei metalmeccanici prevede che dal 2026 i lavoratori con 18 anni di anzianità abbiano una settimana in più di ferie (da 4 si sale a 5). Una leva importante, che potrebbe favorire accordi sulla settimana corta di questo tipo”.

Quindi, provando a fare una sintesi, le leve che potrebbero essere utilizza per raggiungere l’obiettivo della riduzione dell’orario settimanale possono essere almeno tre:

  • riduzione del monte permessi (104 ore) e/o ferie del lavoratore;
  • riduzione parziale del monte permessi con l’azienda che mette a disposizione un altro pacchetto di ore (esempio 60% e 40%);
  • rinuncia a mezz’ora di pausa pranzo al giorno con l’azienda che mette a disposizione l’altra mezz’ora.
RIDUZIONE MONTE PERMESSI E FERIEPAGA SOLO IL LAVORATORE
RIDUZIONE MONTE PERMESSI COSTO RIPARTITO TRA AZIENDA E LAVORATORE (60%-40%, 50%-50%)
RIDUZIONE PAUSA PRANZOCOSTO RIPARTITO TRA AZIENDA E LAVORATORE (50%-50%)
Elaborazione TuttoLavoro24.it su dati Fim-Cisl derivanti dalla contrattazione integrativa
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