Tra le proposte di Federmeccanica e Assistal al tavolo sindacale di ieri, c’è anche questa. Una posizione che “pesa” e che condizionerà la trattative per il rinnovo del CCNL.
Le imprese industriali hanno chiesto di posticipare il mese da cui applicare il meccanismo che prevede l’adeguamento dei salari all’IPCA NEI dell’anno precedente. In questo modo i lavoratori non avrebbero più gli aumenti dal mese di giugno di ogni anno di vigenza del CCNL, ma dal mese di dicembre. Sei mesi più tardi.
TuttoLavoro24.it ne ha parlato ieri, a Roma, con Federmeccanica nel corso di una conferenza stampa convocata a margine della riunione coi sindacati.
Risparmio per le imprese, perdita per i metalmeccanici
La proposta di Federmeccanica e Assistal, avversata sin da subito da Fim-Fiom-Uil, ha un chiaro obiettivo: far risparmiare le imprese, rinviando l’aumento del costo del lavoro di un periodo congruo.
In questo caso il risparmio potrebbe raggiungere cifre da circa 10.000 euro, se prendiamo l’ipotesi di un’azienda con 50 dipendenti e un tranche di aumento di 137 euro al livello C2, come accaduto – ad esempio – nel mese di giugno 2024.
Per i lavoratori invece ci sarebbe una perdita, “rinunciando” a 6 mesi di incremento salariale con effetti non positivi sugli istituti economici indiretti e differiti, come straordinari, notturno, TFR, ecc.
Il rinnovo non avrà aumenti certi
“L’altra gamba” della proposta datoriale sul salario è di rinnovare il CCNL Industria Metalmeccanica senza fissare gli aumenti. In questo modo i lavoratori, ma anche le aziende, non avrebbero le minime certezze su come saranno adeguate le retribuzioni.
Secono Federmeccanica e Assistal gli aumenti sarebbero solo legati all’indice IPCA NEI dell’anno precedente, con applicazione dei nuovi importi sui cedolini dal mese di dicembre di ogni anno. Insomma i rialzi retributivi sarebbero verificati e decisi ogni anno, senza predeterminare nulla.
Clausola di garanzia confermata
I sindacati hanno già dichiarato di non condividere la proposta di Federmeccanica e Assistal e annunciano una possibile mobilitazione nelle prossime settimane, con assemblee, che potrebbe sfociare anche in uno sciopero a novembre.
L’unico aspetto positivo della vicenda è che gli Industriali hanno confermato la clausola di garanzia di adeguamento automatico dei salari all’IPCA e – almeno per il momento – non la mettono in discussione.