HomeEvidenzaBonus 5.164€ ai Lavoratori che versano il TFR alla Previdenza integrativa

Bonus 5.164€ ai Lavoratori che versano il TFR alla Previdenza integrativa

Un Bonus da 5.164 euro ai lavoratori che scelgono di versare il proprio TFR alla Previdenza integrativa. E’ questa l’ipotesi al vaglio del Ministero del Lavoro che potrebbe entrare direttamente nella Manovra di Bilancio per il 2025.

L’obiettivo del Governo è incrementare le adesioni alla previdenza integrativa, quale secondo pilastro della previdenza pubblica, per garantire nel complesso, ai pensionati un assegno più dignitoso.

E allora le azioni a cui stanno pensando i tecnici sono due: un nuovo semestre di silenzio-assenso e un bonus 5.164 euro.

Silenzio-assenso sul versamento TFR

«E’ importante ragionare sul nuovo semestre di silenzio assenso e questo che vuol dire far comprendere a chi vive il mondo delle pmi quanto oggi possa essere utile guardare al secondo pilastro pensionistico», ha ribadito la Ministra del Lavoro Marina Calderone alcuni giorni fa.

L’idea è di aprire un semestre – preceduto da un adeguato periodo di informazione – in cui i lavoratori che non manifestano l’opzione opposta, sono automaticamente iscritti dalla previdenza integrativa dei fondi settoriali, quelli previsti dal CCNL. In base appunto al loro silenzio che equivale ad un consenso. La contribuzione ai fondi sarà con il TFR maturando. E non quello maturato.

L’altro obiettivo che il Governo intende traguardare, è la realizzazione di un vero secondo pilastro pensionistico attraverso i Fondi che devono erogare assegni integrativi mensili e non rendite.

Bonus di 5.164 euro ai lavoratori

L’altra proposta al vaglio del Ministero è di utilizzare l’attuale deducibilità fiscale della contribuzione al fondo di previdenza complementare, pari a 5.164 euro, per alimentare la posizione contributiva di ogni singolo lavoratore. Si tratta di una proposta della Covip, l’autorità che vigila sui fondi di previdenza complementare, finalizzata ad incentivare le adesioni.

In questo modo, il lavoratore anziché utilizzare questo Bonus in fase di dichiarazione dei redditi, ottenendo un credito dallo Stato, avrebbe l’opportunità di trasformarlo in una contribuzione aggiuntiva al Fondo. Alimentando la sua posizione pensionistica individuale annualmente, di un importo pari a 5.164 euro.

«Non sono contraria – ha detto al Calderone – perché è importate fare un investimento sui giovani. Tutti e 5.164 euro convertiti? Serviranno valutazioni sulla convenienza sulla singola posizione ma sono favorevole a incentivare i giovani».

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