L’Assegno Unico per i figli a carico verrà pagato in settimana. Sono in ansia i percettori che hanno avuto la disposizione di pagamento e che adesso attendono l’accredito, ma ancora di più lo sono coloro che la disposizione di pagamento non l’hanno avuta. O almeno, che non la visualizzano.
Può succedere, infatti, che INPS tardi a pubblicare la data valuta sui Fascicoli Previdenziali INPS, facendo prendere un grande spavento ai percettori. Ma vediamo meglio.
INPS quando paga l’Assegno Unico?
L’Assegno Unico è la prestazione che INPS riconosce mensilmente a coloro che hanno figli a carico fino a 21 anni, o senza limiti d’età in caso di figli affetti da disabilità. Per averlo occorre presentare domanda.
Le date di pagamento di ogni mese si conoscono già, perché INPS le ha rese note nel messaggio n. 2302 del 20 giugno. A ottobre, per esempio, l’accredito per i figli a carico arriverà nei giorni tra il 16 e il 18. In particolare, i primi a riscuotere sono coloro che non hanno subito variazioni di importo rispetto a settembre.
Le date di pagamento dell’Assegno Unico iniziano a comparire sui Fascicoli Previdenziali o sulle app INPS dei percettori circa una settimana prima dell’accredito effettivo. Buona parte dei beneficiari, quindi, già le visualizza. Ma c’è anche chi ancora non la vede pubblicata. Che succede?
Cosa fare se non si visualizza la data
Non visualizzare la data di pagamento dell’Assegno Unico non significa che non si riceverà la somma. La pubblicazione sul Fascicolo Previdenziale, infatti, ha poco a che vedere con l’accredito effettivo.
INPS può pubblicare la data con pochissimo anticipo rispetto all’accredito, oppure può addirittura disporre i pagamenti anche senza darne notizia al percettore. In questo secondo caso, il percettore riceverà l’accredito direttamente, senza che INPS abbia pubblicato la data valuta.
Non sono rari, infatti, i casi in cui INPS non dà visibilità alle lavorazioni. In tali circostanze, le famiglie non devono fare altro che controllare direttamente il conto corrente nei giorni interessati dall’accredito, quindi, come detto, quelli dal 16 al 18 ottobre. Ma anche la settimana prossima, se il proprio assegno ha subito modifiche rispetto ai mesi precedenti.