HomeEvidenza500€ nel Cedolino: addio alla Carta Docente con la scusa delle truffe

500€ nel Cedolino: addio alla Carta Docente con la scusa delle truffe

Il bonus da 500 euro per le spese di formazione che gli insegnanti percepiscono con la Carta Docente, potrebbero finire direttamente nel Cedolino paga. E’ l’ipotesi al vaglio del Ministero dell’Istruzione per il prossimo anno scolastico, 2025-2026, secondo quanto scrive il quotidiano Il Giornale.

La versione 2024-2025 è invece esigibile – non senza qualche disservizio – dal 14 ottobre scorso.

500 euro nel Cedolino paga dei Docenti

Il quotidiano “vicino” al Governo rivela che la richiesta sarebbe giunta da “una delle principali sigle di rappresentanza” (sindacale). In questo modo il Bonus verrebbe trasferito in Busta paga con effetti collaterali non certo graditi al lavoratore: l’applicazione dei contributi e tassazione ordinaria con la conseguenza di ridurre il netto del Bonus ben al di sotto dei 500 euro.

Ma “ci vorrà un anno di tempo – scrive Il Giornale – , l’ufficio tecnico starebbe già lavorando per capire i contorni (e i costi), l’escamotage non dispiacerebbe al ministero”. Ma perchè si parla di un’escamotage? Cosa c’è dietro?

Le truffe sulla Carta Docenti

Secondo Il Giornale sarebbero “troppe le truffe sul bonus che hanno coinvolto diversi insegnanti, da Nord a Sud“. Ecco perchè il Ministro Valditara e i tecnici sterebbero valutando di rivedere il sistema.

Le truffe sarebbero legate ad un utilizzo improprio della Carta, sempre meno sganciata dal suo reale obiettivo di offrire maggiore formazione al docente. Per cui si starebbe studiando anche una modalità per vincolare almeno il 50% all’acquisto di libri, corsi di formazione e biglietti per musei.

Nel mirino dei tecnici ministeriali potrebbe entrare l’acquisto di software e hardware. «Tanto l’acquisto di tablet e computer è stato fatto da chi ne aveva bisogno» ha dichiarato la sindacalista Ivana Barbacci, segretaria nazionale della Cisl Scuola. Affermazione non proprio condivisibile se si tiene conto che i dispositivi hardware (pc e tablet compresi) e software sono soggetti a forte invecchiamento per la velocità con cui si evolvono le tecnologie.

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