Il 97,6% dei docenti e degli ATA é allineato alle politiche del Governo in tema di politiche retributive.
É quanto sostengono dal partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, all’indomani dello sciopero proclamato da Flc-Cgil per lo scorso 31 ottobre. Appoggiato anche da alcune sigle del sindacalismo autonomo e di base.
I dati della partecipazione allo sciopero sono eleoquenti: solo il 2,4% del personale scolastico ha aderito e si é astenuto dal servizio.
“La scarsa adesione allo sciopero generale del comparto scuola indetto da Flc Cgil per il 31 ottobre dimostra che i lavoratori della scuola riconoscono il valore della buona politica portata avanti in questi due anni dal governo Meloni e dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara”, ha dichiarato la senatrice Ella Bucalo responsabile di Fratelli d’Italia per la Scuola. (In foto con la premier Giorgia Meloni). Insomma per il primo partito italiano lo sciopero fallito si è trasformato in un fallimento dell’azione sindacale e un plebiscito a favore del Governo.
La principale ragione dello sciopero é l’inadeguatezza delle risorse stanziate dal Governo per il rinnovo del Ccnl Istruzione Ricerca 2022/2024. Dal Ministero dell’Istruzione mettono sul piatto un incremento stipendiale del 5,78%, mentre Flc-Cgil chiede il 17% per recuperare appieno il potere d’acquisto perso con l’inpennata inflattiva.