Il buono pasto già in erogazione ai lavoratori statali dipendenti dei ministeri, degli enti economici come Inps e Inail, e le agenzie fiscali, spetteranno anche durante lo smart working. E’ questa una delle novità in arrivo col nuovo CCNL delle Funzioni Centrali, che potrebbe essere firmato in queste ore.
La novità viene raccolta positivamente da una parte del sindacato ma non da USB Pubblico Impiego che in una nota sottolinea, innanzitutto la proposta economica complessiva inadeguata per difendere il potere di acquisto dei lavoratori. E poi la novità del ticket pranzo consegnato anche a chi lavora da casa, come “la carota” per convincere una parte del sindacato.
L’importo verrebbe confermato a 7 euro. Importo ritenuto insufficiente per consumare la pausa pranzo.
“Con 7 Euro, il valore attuale, – scrive USB Pubblico Impiego – è impossibile che sia garantito un pasto decente in qualsiasi territorio d’Italia. Impossibile. Tutt’al più è garantito un panino, e neanche troppo imbottito, e una bottiglia piccola di acqua. Un piatto di pasta, alimento base dell’italica dieta mediterranea, si aggira ormai intorno ai 12/14 Euro”.
Ma il CCNL non da risposte sull’aumento dell’importo, che verrebbe confermato nella composizione attuale. Servirebbe uno scatto in avanti con l’importo (sopra i 10 euro), come peraltro già garantito in alcune aree del pubblico impiego (come nella Giustizia).