Manca poco alla chiusura del rinnovo del CCNL Artigiani Area meccanica scaduto il 31 dicembre 2022. Lo annunciano i sindacati Fim-Fiom-Uilm con una nota unitaria dell’11 novembre, da cui emergono diversi interessanti dettagli.
Primo di tutti la data: 19 novembre 2024
Il prossimo incontro tra i rappresentanti delle aziende artigiane e i sindacati si terrà il 19 novembre prossimo. In quell’occasione potranno essere messe in fila tutte le caselle, a partire da quella che interessa gli aumenti salariali.
L’AFAC sarà riassorbito
Il ccnl applicato da artigiani di meccanica di produzione, autoriparatori, installatori di impianti, orafi, odontotecnici, ecc. è scaduto il 31 dicembre 2022.
I lavoratori nel frattempo hanno ricevuto 96 euro a titolo di Acconto sui futuri aumenti contrattuali (AFAC) al 4° livello, riparametrati per gli altri livelli. Trattandosi di un acconto si tratta di una voce economica che sarà assorbita dai futuri aumenti. Ora attendono il rinnovo definitivo.
Livello | Attuale Retribuzione tabellare da CCNL | AFAC accordo 21/12/2023 |
4° | 1460,98 euro | 96,00 euro |
Per approfondire leggi anche “AFAC Metalmeccanici, dove lo trovo in Busta paga?”, cliccando qui.
Quali aumenti salariali per i lavoratori metalmeccanici artigiani?
I sindacati chiedono di portare in alto i salari del 18,6% per 4 anni di vigenza contrattuale, un aumento di 271,74 euro per l’operaio specializzato del 4° livello. Oltre alla rivalutazione dell’indennità di trasferta e reperibilità.
Le imprese artigiane punteranno ad una chiusura a cifre inferiori. La partita è aperta. Quello che sappiamo è che al momento gli unici contratti di lavoro artigiani non ancora rinnovati sono quelli della metalmeccanica e dei grafici. In tutti gli altri casi sono stati riconosciuti aumenti che si aggirano intorno ai 180-200 euro.
“A fronte di un quadro inflattivo che continua a penalizzare pesantemente le condizioni economiche delle lavoratrici e dei lavoratori – scrivono i sindacati – , in particolare nel settore artigiano metalmeccanico, che sconta un consistente differenziale retributivo in negativo rispetto ai lavoratori dell’industria, non è quindi più rinviabile il raggiungimento di una intesa che riguarda oltre 500.000 addetti che rappresentano più della metà dei dipendenti delle aziende artigiane dell’intero paese”.
Insomma per Fim-Fiom-Uilm il rinnovo va firmato il 19 novembre. Anche perchè, precisano, “in mancanza di soluzioni positive dopo quella data, decideremo tutte le iniziative idonee a sbloccare questa importante vertenza per il settore metalmeccanico”. Come sta già accadendo nel comparto industriale con la proclamazione di iniziative articolate tra scioperi e blocchi delle attività fino al 15 gennaio 2025.