Lunedì 18 novembre è proseguita la trattativa per il rinnovo del contratto del comparto funzioni locali che annovera 430.000 dipendenti. L’Aran ha illustrato gli aumenti medi destinati ai dipendenti comunali, provinciali e regionali in caso di firma dell’accordo.
Gli aumenti per i dipendenti delle funzioni locali
La trattativa che interessa i dipendenti di Comuni, Province e Regioni arriva dopo l’accordo che ha coinvolto i dipendenti dei ministeri. A seconda del livello e dell’inquadramento si parla di aumenti medi mensili pari a:
- 111,45 euro per l’area degli operatori;
- 116,03 euro per gli operatori esperti;
- 130,41 euro per gli istruttori;
- 141,5 euro per i funzionari e per le elevate qualifiche.
I dipendenti delle funzioni locali godranno quindi di un aumento medio mensile di 128 euro.
Tali aumenti esauriscono il 94% delle risorse economiche disponibili per il rinnovo del contratto. Usando il 100% delle risorse si potrebbe ottenere un ulteriore aumento pari a 8 euro al mese. Per il momento però l’Aran ha tenuto da parte tali fondi residui per eventuali altri modifiche di contratto che potrebbero far alzare i costi.
Buoni pasto e settimana corta
Nell’incontro di lunedì 18 non si è parlato della settimana lavorativa di quattro giorni, né dell’erogazione dei buoni pasto per i giorni lavorati in modalità agile. Due aspetti inseriti nell’ipotesi di CCNL che riguarda i lavoratori dei ministeri e che probabilmente i sindacati chiederanno di estendere anche ai lavoratori di Comuni, Province e Regioni e di tutte le altre funzioni locali.
Il prossimo incontro è fissato per lunedì 2 dicembre. Senza l’approvazione di Uil e Cgil sarà difficile che l’ipotesi di accordo venga confermata, visto il peso che tali sigle sindacali assumono nelle trattative per i contratti delle funzioni locali.